
Milano, 2 giu. (AdnKronos) - Una città disegnata su misura per chi a Milano lavora e abita. Con vigili di quartiere, negozi che prosperano anche in periferia, strade senza buche e un Comune che fa il Comune: cioè pensa a ciò di cui hanno bisogno i cittadini. La sfida di Natale Azzaretto per diventare sindaco di Milano parte da qui. Dal Partito comunista dei lavoratori e dalla voglia di vedere quanto i milanesi puntano realmente a cambiare la propria città. "guardate le campagne elettorali degli ultimi 25 anni -dice durante lo speciale dell'Adnkronos dedicato alle elezioni comunali- sicurezza, case popolari, mancanza di lavoro. Centrodestra e centrosinistra hanno governato entrambi. Hanno risolto i problemi? No. Continuate a votarli e continuerete ad avere gli stessi problemi". Il perché dovrebbe avere successo il Partito dei lavoratori là dove avrebbero fallito gli altri è nel nome stesso del partito: ''Organizzeremmo e porteremmo al centro del comune di Milano gli interessi dei lavoratori e conseguentemente tutto ciò che si muove a livello economico avrebbe come obiettivo il benessere dei lavoratori e dei cittadini''.Favole? Utopia? "No inizieremmo a disdire i contratti con le cooperative che pagano i dipendenti 5 euro all'ora e li assumeremmo noi perchè se sono servizi che servono allora li facciamo noi, pagando però uno stipendio dignitoso, perché il Comune deve dare l'esempio". E poi si partirebbe "con un piano straordinario di manutenzione delle strade, delle case popolari" senza tralasciare interventi per rendere "vivibili i quartieri periferici".
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