
Roma, 15 giu. (AdnKronos) - Numero uno. "Questioni personali". Numero due. "Ma poi? Quanti voti sposta Massimo D'Alema?". Questo il tenore dei commenti tra i parlamentari vicini a Matteo Renzi sul retroscena di Repubblica secondo cui Massimo D'Alema voterebbe Virginia Raggi in chiave anti-premier. Ricostruzione smentita dal presidente di Italianieuropei, confermata dal quotidiano diretto da Mario Calabresi e valutata come verosimile dai parlamentari renziani. Come verosimile viene considerato l'impegno di D'Alema per i comitati del no al referendum. "E sono pure vere le riunioni fatte in Puglia...", si dice a Montecitorio. Ma, appunto, il presunto impegno dell'ex-premier non impensierisce più di tanto. La preoccupazione, piuttosto, è per i ballottaggi di domenica. In particolare, su quello che rappresenta la madre di tutte le battaglie. Lo scontro Sala-Parisi a Milano. I sondaggi riservati che circolano al Nazareno non sarebbero positivi per il candidato del Pd. E anche Piero Fassino sarebbe appeso a un filo nel confronto con la grillina Chiara Appendino a Torino. Per questo, si racconta, gli organizzatori della campagna a Milano stanno lavorando freneticamente in queste ore cercando di allargare il consenso per Beppe Sala recuperando, anche attraverso l'impegno di Giuliano Pisapia e Francesca Balzani, l'elettorato di sinistra che al primo turno non aveva sostenuto l'ex-commissario Expo.
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