
Roma, 21 giu. (AdnKronos) - Per la governance del sistema dell'energia è preferibile privilegiare l'assetto centrale. A sostenerlo, nel corso della sua relazione annuale, è il presidente dell'Autorità per l'Energia, Guido Bortoni. "L’esperienza quindicennale della governance Stato-Regioni in materia di energia disposta dall’attuale Titolo V della Costituzione -sottolinea Bortoni riferendosi alla governance istituzionale del sistema di infrastrutture materiali ed immateriali- fa emergere la necessità di superare l’assetto di competenza 'concorrente' per distogliere la materia da un contesto di diffidenze reciproche delle parti istituzionali, da cui crescono disaccordi. Ciò incessantemente dissipa energie del Paese ed anche in senso stretto, l’Energia del Paese". "Quale è l’ambito per una nuova governance partecipativa ma unitaria dell’energia? È quello -sottolinea Bortoni- che consente, spazialmente, di comprendere in maniera sinottica il corredo informativo sufficiente a fare scelte per sé coerenti e di ottimizzarle nel massimo di efficacia, efficienza, senza contraddizioni, esenzioni, esclusioni e particolarismi di sorta. Che consente, temporalmente, la stabilità delle scelte con implicazioni pluriennali, le quali mal si conciliano con una volatilità dell’indirizzo politico ancor più se frammentato in diverse giurisdizioni anche in contrasto tra loro. Da qui risulta che l’ambito è, almeno, quello nazionale e che anche quest’ultimo vale solo per difetto nelle more di un livello politico compiuto in termini sovranazionali". Purtroppo, aggiunge il presidente dell'Aeegsi, "non è possibile affermare che l’Amministrazione statale, unitamente alle Autorità indipendenti, costituisca un fulgido esempio di good execution nella regolamentazione dell’energia. Ma è comunque da preferire un assetto centrale, pur da migliorare in termini di competenze e di responsabilità. Infine, si colga l’occasione per declinare la materia concorrenza nelle sue due finalità distinte ma cooperative: promozione e tutela della concorrenza. Questo a sancire un binomio virtuoso: promozione-regolazione e tutela-antitrust. Il tutto, nel solo interesse del consumatore e della crescita del Paese".
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