
Roma, 17 gen. (AdnKronos) - È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme) che si apre con un intervento di Agata Gugliotta e Chiara Proietti Silvestri del Rie sugli sviluppi nella produzione di shale gas a livello mondiale."Il crollo dei prezzi energetici ha messo a dura prova le compagnie O&G, costrette a un taglio degli investimenti che ha interessato anche i progetti unconventional – osservano le esperte –. Negli ultimi due anni, i progressi compiuti sono stati pertanto lenti e non scevri di criticità. Tuttavia, lo sfruttamento dello shale gas resta una priorità per diversi governi, motivata da una serie di ragioni: da una parte, il declino produttivo degli asset convenzionali, dall’altra, l’elevato potenziale di risorse non convenzionali in alcune aree che ne rende lo sviluppo una scelta quasi obbligata". Nell’ultimo decennio, comunque, la shale revolution ha dimostrato come l’innovazione e la riduzione dei costi "non siano una prerogativa solo delle energie rinnovabili. Fattori tecnologici ed economici sono intervenuti vigorosamente nello sviluppo massiccio delle risorse di gas non convenzionale", ammettono Gugliotta e Proietti Silvestri secondo le quali dall’analisi degli scenari internazionali, emerge la prospettiva dello shale gas, come principale driver della crescita produttiva globale: "mentre l’Aie resta più cauta indicando un apporto atteso nell’intorno del 40%, l’Eia Doe propone uno scenario più ottimista in cui lo shale gas è previsto contribuire per quasi il 60% della crescita produttiva mondiale di gas al 2040".
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