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AdnKronos
(AdnKronos) - Da un punto di vista più strettamente regionale, proseguono le due analiste del Rie, "gli Stati Uniti si confermano protagonisti indiscussi della produzione a livello globale, sebbene si prospetti un ridimensionamento del loro ruolo rispetto ad altre aree di produzione". La Cina è considerata il paese "più dinamico" e secondo l’Aie, lo shale gas dovrebbe coprire "oltre un quarto della produzione di gas cinese al 2040, percentuale che sale al 40% nel caso dello scenario dell’Eia Doe che eleva il paese a secondo maggiore produttore mondiale dopo gli Stati Uniti". Per il resto, le stime sull’Argentina "indicano un forte aumento fino a superare i 40 mld mc", in Canada, la produzione "è destinata a crescere e a compensare la quota di gas convenzionale sempre più in declino". Mentre Messico e Algeria "rientrano tra i paesi più promettenti, considerato l’impegno politico dei governi nazionali verso il pieno sfruttamento delle risorse nazionali". Nonostante queste premesse, concludono Gugliotta e Proietti Silvestri "resta l’incertezza sugli effettivi sviluppi delle risorse unconventional nei diversi paesi", soprattutto per "la difficile replicabilità della rivoluzionaria esperienza nordamericana per lo specifico contesto geologico, regolatorio ed economico nel quale è maturata".

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