Roma, 20 gen. (AdnKronos Salute) - "L'aspetto più difficile da gestire è l’attesa, il fatto di non avere notizie. La paura per la sorte dei propri cari, la rabbia, l’ansia, anche il senso di colpa sono predominanti". Così Roberto Ferri, vicepresidente della Società italiana psicologia dell’emergenza (Sipem), parlando con l’Adnkronos Salute, descrive come stanno vivendo queste ore di attesa i parenti dei dispersi, travolti dalla valanga che mercoledì scorso si è abbattuta sull’hotel Rigopiano di Farindola, ai piedi del Gran Sasso. La prima cosa da fare, spiega l’esperto "è dare un supporto psicologico per aiutare a vivere il dolore dell’attesa, perché sapere di poter contare su una presenza qualificata aiuta notevolmente. Poi nel momento in cui ci dovesse essere il ritrovamento di un parente non in vita - sottolinea - il supporto non sarà più solo emotivo ma anche di tipo sanitario".
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