
Buenos Aires, 9 mag. (AdnKronos) - "Viviamo tempi nei quali le questioni migratorie assumono nuovamente enorme rilevanza. I mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarietà e della dignità della persona, si scontrano -prima ancora che con preoccupazioni legate alla sicurezza- con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacità di riuscire a comprendere ciò che è in atto, ciò che sta accadendo nel mondo". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando ieri sera a Buenos Aires, la notte italiana, alla comunità italiana in Argentina al Teatro Coliseo."In questa situazione, in questa occasione, non possiamo che volgere lo sguardo -ha sottolineato il Capo dello Stato- all'esperienza che la terra argentina ha vissuto e alle vicende che hanno attraversato il nostro Paese, fin da prima dello stesso raggiungimento dell'Unità d'Italia. Un fiume in piena quello che si riversò dall'Italia verso il resto del mondo: 803.000 gli emigrati nel solo anno 1906! In cento anni (1876-1975), emigrarono circa 26 milioni di italiani! Una nazione fuori dalla nazione!" "Ecco perché -ha concluso Mattarella- non c'è una sola storia d'Italia ma, accanto a quella del territorio nazionale, si è sviluppata una storia degli italiani: tante storie degli italiani, quante erano le comunità italiane trapiantate all'estero. La storia dell'emigrazione italiana è, prima ancora dell'Unità d'Italia, la storia unitaria del nostro popolo".
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