
Roma, 14 mag. (AdnKronos) - "La piccola e media industria privata dovrebbe essere tutelata dall’Unesco come patrimonio comune dell’Umanità. Rappresenta infatti un modello non soltanto industriale ed economico, ma anche culturale e sociale: centro di aggregazione nella quale l’imprenditore svolge una funzione sociale, simile a quella del pater familias della Roma antica con funzioni di guida e conduzione del nucleo". Ad affermarlo è il presidente di Confapi, la Confederazione delle Piccole e Medie Industrie Private Italiane che raccoglie oltre 83.000 industrie per più di 800mila addetti, Maurizio Casasco al salone del libro di Torino nell’ambito dell’evento 'Rappresentanza, Contrattazione e Welfare' organizzato da Confapi e Cgil, Cisl, Uil per promuovere gli enti bilaterali."Siamo favorevoli - ha detto - ad azioni anche drastiche che interrompano la proliferazione dei contratti, di quelli sottoscritti tra organizzazioni, sia datoriali sia sindacali, che ben poco o nulla rappresentano. Ma che sia chiaro a tutti: siamo ugualmente pronti a combattere con ogni forza qualsiasi tentativo di omologazione e unificazione della rappresentanza industriale". Nel corso del suo intervento Casasco ha sottolineato che in Italia "un male da sconfiggere è quello della disoccupazione giovanile. Non possiamo più permetterci - ha detto - di perdere talenti, di non fornire prospettive alle nuove generazioni".
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