(AdnKronos) - E' chiaro che il fatto che la proprietà turca confermi la sua intenzione di chiudere lo stabilimento di Novi Ligure e la lavorazione esterna, spiega Onofrio Rota, il segretario generale della Fai Cisl, "non ci vede d'accordo. Noi vogliamo una cassa integrazione per rilanciare il sito produttivo, nuovi investimenti e che vengano garantiti i livelli occupazionali". Invece, aggiunge, "è una buona notizia l'interessamento del ministro Di Maio e il fatto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiamerà la proprietà turca. Siamo anche contenti che il ministro abbia accolto la nostra proposta sulla necessità di garantire i marchi del made in Italy che sono legati al territorio".Per quanto riguarda lo stabilimento di Novi Ligure, spiega Rota, "è vero che la proprietà ha accumulato perdite ma questo è dovuto al fatto che progressivamente lo stabilimento è stato depauperato. Il 60% della produzione è stata spostata in Turchia. E' chiaro che questo ha abbassato il livello di efficienza. Servono investimenti e ridere i processi organizzativi".L'auspicio dei sindacati è che vengano confermate anche le voci che stanno circolando su un eventuale interesse da parte di alcuni gruppi di rilevare lo stabilimento di Novi Ligure. Intanto, aggiunge Rota, "il ministro si è impegnato a riconvocarci appena avrà incontrato la proprietà turca. Noi continuiamo con la mobilitazione".