Rdc: studio Uil, pensione cittadinanza distorta, maggioranza platea esclusa

economia
AdnKronos
Roma, 19 apr-(AdnKronos) - "L’attuale meccanismo della Pensione di Cittadinanza determina l’esclusione dal beneficio per la maggioranza della platea dei pensionati". E' uno studio della Uil ad evidenziare il punto critico del provvedimento varato dal governo analizzando gli effetti distorsivi della norma. Il provvedimento infatti non consente ai "percettori di pensione minima o di assegno sociale, privi di altri redditi di poter beneficiare della pensione di cittadinanza poiché il reddito annuale, integrato con le maggiorazioni sociali, risulta ad oggi superiore al limite imposto per l’accesso al beneficio del nuovo assegno".E' il caso, ad esempio, di un pensionato single: riceverebbe il beneficio solamente se fosse in affitto. E il beneficio, comunque, non supererebbe i 76 euro al mese. Non solo. A parità di importo, annota ancora la Uil, e considerato che la pensione di Cittadinanza è priva di una curva di salvaguardia, un pensionato che percepisca un assegno frutto di anni di contribuzione dispone, al netto delle tasse, "di un reddito inferiore del 6% rispetto ad un pensionato che beneficia della Pensione di Cittadinanza"."Una chiara distorsione del sistema previdenziale dovuta a un meccanismo che penalizza chi ha versato di più, un implicito incentivo all’evasione contributiva o a fenomeni di imprevidenza. Per questo, spiega Domenico Proietti, segretario confederale, "è necessario correggere queste storture dando più reddito a tutti con una decisa riduzione della pressione fiscale e aumentando le detrazioni specifiche". Al tempo stesso, propone ancora il sindacato. "bisogna ampliare la platea dei beneficiari della quattordicesima sulla pensione e aumentarne l’importo, una misura che valorizza la contribuzione versata dal pensionato e che consente di dare maggiore liquidità a milioni di pensionati".

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