Rimini, 7 set. (Labitalia) - “Qui oggi stiamo inaugurando la ripresa”. Questo il messaggio che arriva forte dall'inaugurazione - alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli - della 38ma edizione del Macfrut, per la prima volta insieme a Fieravicola sempre al Rimini Expo Center. Una sinergia e una capacità di integrazione tra le fiere di Cesena, Forlì e Rimini molto apprezzata dal mondo politico e istituzionale e confermata dall’eccezionale numero di espositori, delegazioni stranieri e buyers internazionali. A sottolinearlo Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg (International Exhibition Group): “Nel 2015 il Macfrut scelse di spostarsi alla fiera di Rimini con una visione lungimirante e azzeccata, quest’anno Fieravicola di Forlì ha fatto la stessa cosa. Questa è la testimonianza di come in Romagna si possa concretizzare una sinergia nel settore fieristico a servizio delle imprese. La collaborazione tra fiera di Rimini, fiera di Cesena e azionisti di fiera di Forlì, in un Paese come il nostro dove i processi di integrazione sono difficili e complessi, è un bellissimo esempio di collaborazione. Un esempio che ci dà fiducia e che va raccolto anche da altri”.Gli ha fatto eco Renzo Piraccini, presidente di Macfrut e Fieravicola: “E’ tanta la voglia di ritrovarsi e di tornare in presenza, a confermarlo sono i numeri inaspettati che sta registrando questa 38esima edizione. E’ altrettanto bello avere qui tre, tra ministri ed ex dell’Agricoltura, proprio a dimostrazione della voglia che ha l’intero Paese di ripartire più forti di prima. Gli ultimi due sono stati anni difficili a causa della pandemia, il Macfrut oggi non solo offre la possibilità di tornare in presenza ma anche di riprendere i contatti già avviati e gli oltre 500 buyers internazionali presenti rappresentano un punto importante". "Anche dal punto di vista agricolo il 2020 è stato un anno traumatico - ha continuato il presidente di Macfrut - abbiamo avuto la cimice asiatica, grandinate, disastri ambientali. Ma nonostante questo e pur nel clima di incertezza le imprese hanno voglia di ripartire e dire la loro. E Macfrut, come sempre, risponde alla chiamata perché, rappresentando tutta la filiera del settore, raccoglie tutti le esigenze e le novità. Qui si possono toccare con mano le nuove produzioni, si presentano le innovazioni e si svolgono più di 60 eventi con contenuti ad hoc”.“In questa regione stiamo inaugurando molti eventi in presenza e lo possiamo fare solo grazie ai vaccini, altrimenti oggi non saremmo qui”, ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che non ha dubbi sull’efficacia di vaccinarsi e sul considerarla unica possibilità per poter ripartire. “La scorsa settimana - ha proseguito Bonaccini - abbiamo inaugurato Cibus a Parma, oggi a Rimini inauguriamo Macfrut, una delle più grandi fiere dell’ortofrutta in Europa. L’ortofrutta è la seconda voce dell’export nella nostra regione; regione che, va ricordato, è prima per saldo commerciale ed export pro-capite. Nonostante il Covid le merci non si sono mai fermate, abbiamo avuto aziende con fatturati splendidi. Siamo cresciuti del 6% e a fine 2022 potremo parlare di un +10%, una crescita a due cifre, superando il Pil del 2019. È con questa fiducia che vogliamo ripartire, perché l’agroalimentare è un settore importante e fondamentale del nostro territorio". "Quindici giorni fa - ha ricordato il presidente della Regione - siamo stati la prima regione a ottenere l’ok dell’Europa per il Psr 21/22 (Programma di sviluppo rurale) e nelle prossime settimane arriveranno 408 milioni di euro da mettere a disposizione per i bandi a sostegno delle imprese del settore. Chi ha sempre messo in discussione l’Europa deve rivedere le sue opinioni perché proprio dall’Europa arriveranno con il Pnrr risorse economiche che solo due anni fa sembravano impossibili da avere. Ora tocca a noi, classe dirigente, dimostrare di saperli spendere bene. Non ho nessun dubbio sul fatto che questa regione riparta benissimo e come regione vogliamo contribuire a far ripartire l’Italia perché prima che emiliano-romagnoli ci sentiamo italiani”.Il vicedirettore generale della Fao, Maurizio Martina, si è soffermato sulla salubrità dei prodotti ortofrutticoli: “Le sfide vinte da questa fiera sono crescenti, faccio i complimenti per i risultati che avete ottenuto. Parto salutando le tante delegazioni internazionali presenti, sottolineando che è per me un onore avviare questa partnership con Fao. Il consumo di frutta e verdura è un assist alla salute per le persone, che testimonia la centralità che il corretto consumo di frutta e verdura deve sempre avere. Oggi l’educazione alimentare è una chiave essenziale per la competitività delle imprese, e se uniamo questo tema a quello della sostenibilità e a quello della transizione ecologica, capiamo che queste filiere sono al centro del nostro futuro. Le imprese stanno affrontando sfide molto delicate, in questo senso la fiera è un’occasione formidabile per unire le forze e riprogettare il futuro. Un futuro dove nessuno si può sentire escluso. Sono certo che questi giorni saranno ricchi di suggestioni per fare sempre di più”.Grande soddisfazione per aver ripreso le fiere in presenza anche da parte di Carlo Ferro, di Ice-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane: “Siamo un momento in cui l’export italiano sta andando bene, abbiamo fatto +24% nei primi sei mesi. L’Italia ha fatto la performance migliore, eccetto la Cina. Anche per il settore alimentare si intravede il traguardo dei 5 miliardi di export. Sono grandi risultati. Per questo si potrebbe concretizzare quell’ipotesi di incentivi fiscali alle aziende che lavorano con l’estero. Sarebbe una spinta in più e un premio a chi lavora per creare ricchezza e valorizzare i prodotti del territorio”.A seguire l’intervento dell’europarlamentare Paolo De Castro, che ha anticipato una importante novità sulla Pac: “Oggi in Emilia Romagna si respira aria di ottimismo, il settore agroalimentare sta dando risultati straordinari. L’Europa c’è non solo per le risorse, ma anche per le regole. La riforma della Pac rappresenta una grande mano verso la possibilità di distribuire in modo equo le risorse nel settore agroalimentare. La Pac ci dà degli strumenti economici fondamentali in ottica di qualità, ma è necessario mettersi insieme. Qui gioca un ruolo fondamentale la fiera: un’occasione fondamentale di confronto fra gli operatori nazionali e internazionali del settore che possono progettare il futuro insieme. Una Pac, il cui voto in commissione agricoltura è stato anticipato a dopodomani, che dà una dimensione ambientale, economica e sociale, pensiamo all’attenzione al rispetto delle norme sul lavoro”.Le conclusioni sono state affidate al ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli: “Sottoscrivo quanto detto dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e in ottica di sfide attuali per sostenere il settore ortofrutticolo oggi dobbiamo ragionare su tre elementi: in primo luogo si deve affrontare la gestione del rischio. Ogni anno ogni regione italiana deve affrontare avversità atmosferiche e calamità naturali che mettono a rischio il lavoro svolto dagli agricoltori. Ogni anno l’agricoltore sa che per cause avverse come la cimice asiatica e la grandine avrà una parte di raccolto che non può raccogliere. In secondo luogo, vanno sostenute le nostre imprese con interventi pubblici e soluzioni assicurative volte a sostenere il reddito agricolo". "Importante - ha rimarcato - è il sostegno alla filiera dell’ortofrutta (facciamo l’esempio della pera, gli ultimi dati registrano un 69% di perdita sulla produzione). Sostegno del reddito agricolo, prima di pensare all’indennizzo. È impensabile che ci siano regioni con solo il 7% dei produttori assicurati. Infine è necessario affrontare una riforma fiscale: non possiamo non iniziare dal costo del lavoro in agricoltura. È necessario agire per affrontare il reperimento e il costo della manodopera, il costo per il produttore è alto e il reddito per chi raccoglie la frutta è molto basso, da qui la nascita del caporalato". "Bisogna interrompere questo circolo vizioso tramite una riforma fiscale. Siamo tutti consapevoli che non dobbiamo uscire dalla crisi tornando dove eravamo, ma approfittare di questa ondata di ripresa, in netta e continua crescita per il futuro, per implementare il comparto”, ha concluso.A seguire la consegna del Premio Macfrut 2021 all’ex sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, per aver creduto durante il suo mandato nel trasferimento della fiera internazionale dalla sua città di origine a Rimini. “Condivido il premio con il Consiglio di amministrazione della Fiera, passato e attuale e le amministrazioni comunali di Rimini e Cesena, ma anche con chi a Cesena - ha dichiarato - prevedeva scenari negativi. Macfrut è diventata una fiera internazionale che dà risalto alle imprese del settore agricolo e valorizza il nostro territorio”. Riconoscimento anche a Ines Aronadio, già responsabile dell’Ufficio coordinamento promozione del made in Italy di Ice-Agenzia, per il grande contributo fornito per l’internazionalizzazione della rassegna. “È un’emozione grandissima - ha spiegato Aronadio - essere qui in presenza. La mia carriera è iniziata proprio in questa terra. Insieme a Macfrut abbiamo sviluppato progetti importanti con la collaborazione negli anni dei ministeri dell’agricoltura e affari esteri. Ora che siamo tornati in presenza agli imprenditori voglio dire: riprendetevi la scena”.Nel corso dell’inaugurazione erano presenti Gabriella Murgia, assessora all’Agricoltura della Regione Sardegna, regione partner di Macfrut 2021, e l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi.