Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Io sono un liberale, conservatore e cristiano. Non mi parli perciò di diritti, piuttosto di doveri. I diritti vanno e vengono, anche quelli che sono chiamati fondamentali. Sono alla mercé delle maggioranze politiche e delle circostanze". Lo afferma l'ex presidente del Senato, Marcello Pera in un'intervista a 'Il Foglio', commentando il discorso al Parlamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Ha visto -sottolinea- che cosa è successo e ancora continua a succedere con la pandemia? Che tutta quella bella retorica dei diritti sanciti dalla prima parte della Costituzione è cascata sotto il peso del più banale dei decreti amministrativi. Così, da un giorno all'altro, il diritto di viaggiare, di lavorare, di intraprendere,di andare in chiesa,di pranzare con i propri genitori e parenti,e così via, sono scomparsi senza che nessuno protestasse. Quei pochi che lo hanno fatto, con buone ragioni e proprio in nome della Costituzione, penso ad esempio a Massimo Cacciari, sono stati trattati come untori delinquenti. Occorre capire che parlare di diritti, anziché di doveri, della priorità dei primi anziché dei secondi, è l'anticamera della licenza individuale e della prepotenza politica".