Roma, 18 gen. (Adnkronos) - Il Pd prepara l'assemblea nazionale di sabato a Roma. Oggi alle 18 si riunirà il comitato costituente sul Manifesto dei Valori. Potrebbe essere l'incontro conclusivo prima dell'appuntamento di sabato. Il percorso del comitato ha visto momenti di dialettica accesa sul superamento o meno del Manifesto del Lingotto e abbandoni, come quello dello scrittore Maurizio De Giovanni e di Luigi Zanda. "Si è parlato più di questo che del lavoro interessante che è stato fatto...", osserva Marina Sereni, membro del comitato. "C'è stata una vera discussione produttiva tra persone con storie diverse". Il frutto del lavoro svolto verrà votato all'assemblea di sabato, ma ancora non è stato definito come, visto che si tratterebbe di un documento 'aperto' e non conclusivo. Spiega sempre Sereni: "Il Comitato produrrà un testo per l’Assemblea Nazionale di sabato, che dirà ai nostri elettori attuali e a quelli potenziali che abbiamo capito il messaggio: dobbiamo avere un’identità più netta e più nitida fondata sulla lotta alle diseguaglianze. Il processo costituente non si esaurisce con questo ma occorre portare la discussione sul territorio dopo il congresso". Altro passaggio sarà quello del voto sul regolamento delle primarie su cui è al lavoro la commissione presieduta da Silvia Roggiani e che prevede la possibilità di votare on line ma solo in casi precisi. Quanto alla 'scaletta' ancora è in definizione. Non è detto che interverranno i 4 candidati alla segreteria. Gianni Cuperlo presenterà domani la sua piattaforma al Nazareno, ma gli altri ancora non lo hanno fatto. Stefano Bonaccini lo farà in un'iniziativa a Milano a fine gennaio. Intanto continuano le 'incursioni' del Terzo Polo nel congresso dem. Ieri Matteo Renzi ha attaccato Elly Schlein: "Stravince Bonaccini, la Schlein non esiste, è solo un prodotto della gauche caviar". Oggi è stato il turno di Carlo Calenda che ha attaccato il presidente dell'Emilia Romagna: "Bonaccini, che poteva rappresentare una svolta riformista, ha deciso di riaprire a D'Alema e Bersani e di siglare alleanze con De Luca ed Emiliano. Decisamente una falsa partenza". Ironica la replica del Nazareno: "Nelle ultime 24 ore - si sottolinea all'Adnkronos - sembra che la principale preoccupazione di Renzi e Calenda sia quella di mettere becco nel congresso del Pd. Prima Renzi contro Schlein, poi Calenda contro Bonaccini. Sembrano infiltrati a una festa a cui non sono stati invitati...".