SASSARI. Per le loro mani è passato di tutto: cocaina, marijuana, hashish e anche eroina. Ma a mettere la parola fine al prospero mercato di una banda di 14 grossisti che operavano tra la Sardegna e l'Emilia Romagna sono stati gli uomini della Squadra mobile di Nuoro che hanno messo in campo una vasta operazione che ha coinvolto 250 poliziotti e tre unità cinofile. La rete si era ramificata in tutta l'Isola e oltre e smuoveva quintali di droga che veniva smerciata a Nuoro, Alghero, Sassari, Oristano, Olbia, Rimini, Cesena e Forlì. Con le manette ai polsi sono finiti 13 sardi (più un albanese, che al momento si trova nel suo paese, Emiliano Hametaj, disoccupato di 32 anni). Tra questi, due fratelli di Orgosolo Marco Pasquale e Francesco Muscau di 56 e 52 anni, entrambi disoccupati; un macellaio di Alghero, Roberto Contini, 36 anni, che vendeva le sostanze stupefacenti insieme alla carne, un allevatore di Sarule, Cosimo Forma, 55 anni, e sua moglie Giulia Piredda di 52 anni, proprietaria di un negozio di abbigliamento a Nuoro che teneva anche la contabilità degli acquisti di droga; Martino Doneddu, 55 anni, operaio dell'Ente Foreste, originario di Bitti ma residente a Nuoro, Giuseppe Ballone, 57 anni, disoccupato, e Giovanni Battista Simula, pensionato di 65 anni, entrambi di Alghero, Sandro Denanni, 54 anni, allevatore di Chiaramonti, Gonario Marras, benzinaio cinquantenne originario di Orune ma domiciliato a Orotelli, Antonello Bellu, 51 ani di Buddusò, proprietario di una ditta di smaltimento rifiuti, Angelo Ortu, 38 anni, operaio in un caseificio, residente a Savignano sul Rubicone e infine Gian Pietro Gavino Brandone, pensionato di 65 anni di Onanì.
Secondo gli inquirenti (le indagini sono state condotte dal dirigente della Mobile di Nuoro, il vicequestore aggiunto Fabrizio Mustaro, e coordinate dal pm Luca Forteleoni) la droga arrivava dall'Albania e dalla Corsica e, transitando sempre per la Penisola, giungeva poi al porto di Olbia grazie ai camionisti compiacenti che ricevevano cinque mila euro per ogni carico. Al dettaglio la coca veniva venduta a circa 90 euro al grammo, la marijuana a 3,5 euro, l'eroina a 27 euro e l'hashish a dieci euro. Oltre a smerciare le sostanze stupefacenti, alcuni componenti della rete avevano in mente di procurarsi denaro anche tramite delle rapine. Sempre secondo gli investigatori, Forma, Bellu, Doneddu e Denanni sarebbero infatti i responsabili di una tentata rapina a un anziano possidente di Nulvi, ma il colpo era saltato dopo una serie di sopralluoghi soltanto perché l'uomo non era in casa. I quattro avevano effettuato ricognizioni anche a Sassari in vista della rapina a una gioielleria e a un centro commerciale.


