Vendita dei beni confiscati alle mafie
Olbia, raccolta firme Idv per una legge

di Davide Mosca

OLBIA. Un raccolta di firme per una legge che possa favorire la vendita dei beni confiscati alla mafia: è ciò che ha fatto ieri pomeriggio a Olbia, il gruppo dell'Italia dei Valori della provincia di Olbia-Tempio. Al centro della proposta di legge c'è l'idea che venga istituito un apposito albo dei beni confiscati, comprese le aziende. Questi beni, secondo quanto proposto, qualora nessuno tra regioni, comuni o associazioni ne faccia richiesta di utilizzo, dovranno essere messi in vendita. "Se lo Stato vendesse questo enorme patrimonio, stimato in circa 80 miliardi di euro -ha dichiarato il segretario regionale dell'Idv, Giommaria Uggias- sarebbe possibile diminuire le tasse, intervenire sul cuneo fiscale e riuscire anche a bonificare quei territori che sono colpiti dalle ecomafie. Senza contare che nel Fondo unico giustizia sono subito disponibili due miliardi di euro in contanti, titoli e azioni di Stato". 


Per Uggias, che era presente al banchetto della raccolta firme, si sarebbero potute evitare l'aumento dell'Iva e le tasse sulla prima casa se il governo avessemesso mano ai beni confiscati. Il deputato europeo ha anche dichiarato che la vendita di quel patrimonio sarebbe sufficiente al governo Renzi per la copertura finanziaria del taglio del cuneo fiscale e per la riduzione dell'Irap. "Abbiamo chiesto alle persone, ai cittadini di darci un aiuto e di farsi portatori della nostra iniziativa di legge e una volta raccolte le firme necessarie le depositeremo in Parlamento e faremo appello ai presidenti delle Camere affinché le calendarizzino. Vigileremo inoltre sull'iter parlamentare e vedremo chi realmente sta dalla parte dello Stato", ha poi concluso Uggias.


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