Ue: Renzi, flessibilità non è una concessione ma regola

politica
AdnKronos
Roma, 21 gen. (AdnKronos) - "La flessibilità europea non è una concessione", ma "è una regola dell'Unione Europea, un preciso impegno di Juncker e dei suoi. Io non ho cambiato idea. Credo neanche lui". Così il premier Matteo Renzi in un'intervista al Sole 24 Ore. Renzi torna sullo scontro con il presidente della Commissione Ue e rimarca: "Jean-Claude ha sbagliato linguaggio nel metodo e sostanza nel merito". Tuttavia il presidente del Consiglio si dice non preoccupato di "un infortunio verbale del presidente della Commissione: siamo l'Italia, uno dei Paesi fondatori. Il mio partito - rivendica - è il partito più votato in Europa, con oltre undici milioni di voti. Se Juncker è lì, è grazie anche ai voti del Pd e del Pse. Non sono permaloso. Se Juncker sbaglia una conferenza stampa, pace. Se Juncker sbaglia politiche, allora sì che mi preoccupo". E a chi, da Bruxelles, denuncia la mancanza di un interlocutore in Italia, Renzi riconosce che "un punto di verità": "l'Italia ha investito meno del dovuto nella creazione di una tecnostruttura in grado di essere squadra. La dico in un altro modo: una squadra con diversi fuoriclasse che non si passano la palla e litigano nello spogliatoio non vince lo scudetto". Per il premier, dunque, "la nomina di Carlo Calenda e la professionalità di tante donne e uomini della diplomazia, della carriera europea, della pubblica amministrazione in Italia consentiranno di lavorare meglio in questa direzione".

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