
Roma, 4 feb. (AdnKronos) - L’81,1 per cento delle sofferenze in capo ai nostri istituti bancari è stato generato dal primo 10 per cento degli affidati che rappresentano, con buona approssimazione, la platea delle grandi imprese e dei gruppi societari. A indicarlo è la Cgia di Mestre, sulla base di una elaborazione effettuata dal suo ufficio studi su dati di Bankitalia. A livello regionale spiccano i risultati del Lazio (85,8 per cento), della Valle d’Aosta (83,9 per cento), dell’Emilia Romagna (82,5 per cento) e della Toscana (82,3 per cento) che presentano una quota di sofferenze, originate dal primo 10 per cento degli affidati, superiore al dato medio nazionale. “Sebbene le grandi imprese siano poco più di 3.000 aziende, pari allo 0,08 per cento del totale nazionale, e abbiano problemi di insolvenza, gli istituti di credito -afferma il coordinatore dell'ufficio studi paolo Zabeo - continuano a riservare a queste un trattamento di favore del tutto ingiustificato. Tutto ciò a scapito della stragrande maggioranza del nostro sistema economico che, ricordo, è permeato da piccole e micro imprese che continuano a ricevere gli affidi con il contagocce, nonostante presentino buoni livelli di solvibilità”.Sulla totalità dei finanziamenti per cassa, infatti, ben l’80,4 per cento è stato erogato al primo 10 per cento degli affidati. Tale soglia ha raggiunto addirittura l’87,7 per cento in Lombardia, l’83,2 per cento in Veneto e l’81,8 per cento nel Lazio. I gravi problemi di insolvenza che caratterizzano i grandi gruppi societari emergono anche dalla lettura dei dati riferiti alle classi di grandezza delle sofferenze. In quelle da 500.000 mila euro in su che, ovviamente, sono riconducibili ad una clientela di medie-grandi dimensioni, si concentra il 70 per cento circa del totale delle sofferenze misurate al 30 settembre scorso che, secondo i dati della Centrale dei rischi, ammontavano a 184,4 miliardi di euro.
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