(AdnKronos) - Il nuovo sistema dei pagamenti diretti e gli incentivi strutturali dei piani di sviluppo rurale, ricorda il Coordinamento, si stanno rivelando strumenti burocratici ed inadeguati, perché mal concepiti, rispetto alle reali esigenze delle imprese. Quando invece, come con gli impegni di greening, non penalizzano la produttività e la competitività degli operatori. Gli agricoltori italiani dal 2015 hanno a disposizione meno risorse, ma con oneri e complessità enormemente cresciuti.Per non parlare della politica commerciale comunitaria che prevede aperture ai Paesi terzi senza preventive valutazioni di impatto e senza adeguata attenzione alle tematiche fitosanitarie. "E’ tempo che l’Europa -conclude Agrinsieme- porti davvero l’agricoltura, con le sue imprese ed i suoi problemi, al centro delle sue scelte strategiche da qui al 2020".
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