
(AdnKronos) - GERMANIA - In Germania incompatibilità e conflitti di interessi trovano disciplina nella legge fondamentale, sia per il Presidente della Repubblica che per i membri del governo. In particolare è previsto che il Capo dello Stato non possa esercitare nessuna altra funzione pubblica remunerata, nessuna professione o mestiere e non possa far parte della direzione o del consiglio di amministrazione di un'impresa a scopo di lucro. Lo stesso principio si applica a cancelliere e ministri. Per questi ultimi valgono poi anche le disposizioni stabilite da una legge ordinaria del 1953 modificata poi nel 2008. Tale normativa, oltre a riprendere i contenuti fissati in Costituzione, prevede che il Bundestag possa approvare espressamente una deroga al divieto di appartenenza ad un Consiglio di vigilanza o di amministrazione, ferma restando l'incompatibilità assoluta per quanto riguarda la direzione di un’impresa. In tal modo si intenderebbe garantire la possibilità per i membri del governo di partecipare agli organi di gestione delle società pubbliche o a capitale misto. Non essendo previsto un sistema sanzionatorio, la dottrina ritiene che debba essere il Presidente della Repubblica a non procedere alla nomina di un membro del governo quando accerti l'esistenza di un conflitto di interessi. Infine, non essendo previsto un diritto di alienazione dei propri beni per i titolari di imprese, sempre la dottrina tedesca prevalente ritiene che per i titolari di funzioni governative non scatti un obbligo di vendita.
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