
Roma, 24 feb. (AdnKronos) - “Siamo riusciti a far includere nella platea dei destinatari della legge anche Banca d’Italia e le authority ma è chiaro che ancora non basta: tenendo fuori, gli alti burocrati, i dirigenti della pubblica amministrazione e i sindaci dei comuni più grandi, si escludono e si mettono al sicuro tutte le posizioni chiave per la gestione degli interessi. Di quelli dei partiti, ovviamente, non di quelli dei cittadini: a loro pensiamo solo noi”. Così i membri M5S della commissione Affari costituzionali sulla legge sul conflitto d’interessi attualmente in discussione alla Camera. “I cittadini italiani - continuano - si aspettano una seria legge sul conflitto d’interessi che ha inquinato la vita pubblica per vent'anni e che ancora oggi consente a chi siede nei posti di potere di pensare più ai propri di interessi che a quelli di tutti. Il Pd è interessato a fare in modo che le maglie siano più larghe possibili, in modo di salvare il maggior numero di poltrone, per poi sbandierare ai quattro venti di aver fatto il conflitto d'interessi e in questo modo, dopo la valanga di scandali che li ha interessati, di rifarsi una verginità"."Alla gestione del potere da parte del Pd e di Renzi - concludono - noi opponiamo un concetto chiaro e semplice: chi gestisce la cosa pubblica lo deve fare per il solo ed esclusivo interesse dei cittadini, non per i propri parenti, aziende o amici".
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