
(AdnKronos) - Sul fronte del prezzo, l’assessore lombardo Fava ha proposto la riapertura del tavolo negoziale con l’ipotesi di un accordo interprofessionale improntato alle modalità stabilite da Regione Lombardia lo scorso luglio 2015, con una indicizzazione legata prevalentemente alla destinazione finale della materia prima, con particolare attenzione ai formaggi Dop. Chiesto anche lo sblocco e il pagamento immediato dei premi accoppiati della Pac, misura che è stata approvata, e l’attivazione del Pon sulla biodiversità e sull’assistenza tecnica per il sistema allevatoriale. Altro punto essenziale in favore non solo delle stalle da latte, ma più ampiamente della zootecnia, sul quale ha posto l’accento la Lombardia è stato la revisione della Direttiva nitrati e delle zone vulnerabili su base scientifica, dalle quali emergerebbe peraltro una responsabilità notevolmente ridotta degli allevamenti rispetto a quanto stabilito oggi dall’Unione europea e dalle leggi nazionali. "Purtroppo, e temo per una mera questione ideologica di contrapposizione il ministero delle Politiche agricole ha votato per la condanna a morte delle stalle. Costringeranno le Regioni a fare da carnefici, imponendo forme di riscossione che decreteranno la fine di molte imprese e aumenteranno l’abbandono dei territori rurali. A fronte di un simile atteggiamento del governo, che giudico totalmente irresponsabile, la Lombardia, a questo punto, - conclude Fava - attuerà qualsiasi azione utile ai produttori, nel rispetto comunque della legge".
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