
Roma, 9 mar. (AdnKronos) - "E’ dal 2011 che l’Italia guarda con preoccupazione all’evoluzione della crisi libica e chiede agli attori internazionali di farsene carico. Quando diciamo che ci si deve occupare della Libia, ci riferiamo a un quadro più ampio di quello relativo a un intervento armato. Non bisogna confondere gli strumenti della politica estera -tra cui l’intervento militare- con il quadro di visione necessario per avere una strategia internazionale. Non è con le bombe dal cielo che si ferma la fragilità delle istituzioni". Lo ha affermato Lia Quartapelle, capogruppo del Pd in commissione Esteri della Camera, dopo l'intervento a Montecitorio del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. "Lo sappiamo dall’Afghanistan, dall’Iraq: serve -ha ricordato l'esponente Dem- un sentiero politico che costruisca un dopo, serve accompagnare la volontà del popolo libico nel ricostruire il loro Paese. Questa è la politica estera dell'Italia: sostenere i nostri partner nel primato del diritto, nel rendersi Stato di diritto. Qualsiasi altra soluzione, come può essere un intervento affrettato senza una cornice, non solo di legittimità internazionale, ma soprattutto di riconoscibilità interna nazionale libica è molto pericolosa".
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