
(AdnKronos) - La Fiom ha avanzato comunque la disponibilità a trovare "una via d'uscita discutendo e correggendo tutti i punti, anche quelli più critici, qualora Fincantieri avesse risposto positivamente ai punti di seguito indicati". In particolare, "garantire l'unità e l'integrità di tutti i cantieri, individuando soluzioni diverse dagli assetti societari individuati da Fincantieri, rinunciando allo scorporo della Meccanica e alla volontà di affidare a terzi tutte le attività di scafo; garantire, con investimenti e occupazione, carichi di lavoro equilibrati in grado di dare lavoro e sviluppo a tutti gli otto cantieri italiani, più tutte le controllate, con particolare riguardo alle criticità di Isotta Fraschini".Ma non solo. "Impegnarsi a ridurre nel corso della vigenza dell'accordo il numero delle ditte e dei lavoratori in appalto e in subappalto, convenendo su una percentuale di riduzione verificabile e corrispondente ad un aumento degli occupati produttivi in Fincantieri. Oggi i lavoratori delle ditte in appalto oscillano fra i 15.000 e i 20.000; ridurre i periodi di flessibilità di orario e orari plurisettimanali, con una retribuzione maggiore da quella prevista oggi e concordandone la necessità, di volta in volta, con le Rsu nei singoli cantieri; ripristinare gli accordi (salario) che Fincantieri ha cessato di applicare nel marzo scorso e che per rimettere i quali oggi l'azienda pone come condizione la trasformazione in quote variabili con indicatori aleatori che penalizzerebbero i lavoratori, senza prevedere nessun altro aumento derivante dal nuovo accordo". La Fiom, al contrario, si legge, "ritiene che debba esserci un nuovo premio di risultato aggiuntivo a quello previsti dai vecchi accordi, da legare a nuovi indicatori. La Fiom infine ritiene che vada erogata una cospicua una tantum a risarcimento del periodo trascorso".
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