
Palermo, 14 mar. (AdnKronos) - Si annuncia una possibile svolta nel duplice omicidio di Falsomiele a Palermo. Secondo quanto apprende l'Adnkronos, dalla perizia balistica eseguita dai tecnici della Polizia scientifica di Palermo, emerge che i bossoli usati dieci giorni fa per uccidere Vincenzo Bontà, 45 anni e Giuseppe Vela di 53 anni, sarebbero compatibili con una delle armi rinvenute nell'abitazione dei coniugi finiti in carcere per il duplice delitto, Carlo Gregoli e Adele Velardo. Nella villa della coppia di insospettabili, il marito geometra e dipendente comunale, la moglie casalinga, gli investigatori ritrovarono diverse armi, tutte regolarmente possedute. Per gli inquirenti, che da quasi due settimane indagano senza sosta, sul duplice delitto, è una "ulteriore conferma" delle accuse a carico dei due coniugi che sono in carcere e che non hanno mai confessato.Dai rilievi emerge ancora che sui sei bossoli ritrovati sul luogo del delitto, in via Falsomiele, alla periferia di Palermo, non sarebbero state trovate impronte digitali. Alcuni bossoli sono puliti mentre su altri ci sarebbero piccoli frammenti, come se i killer avessero indossato dei guanti per l'agguato a sangue freddo. Nell'appartamento della coppia, che ha tre figli, di cui due minorenni, gli inquirenti, guidati dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai pm Sergio Demontis e Claudio Cammilleri, sono stati sequestrati molti reperti, tra cui guanti e scarpe per rilevare eventuali tracce di polvere da sparo.
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