
(AdnKronos) - La banca britannica Barclays ha diffuso un rapporto sui crediti deteriorati in Italia. La soluzione concordata fra il governo italiano e la Commissione europea sulla gestione dei crediti problematici "non sarà una soluzione sistemica al problema dei non performing loans", con la conseguenza che i titoli del comparto bancario italiano in borsa continuano a fare peggio del resto d'Europa. "Crediamo che se lasciate al loro giudizio, le banche italiane sceglieranno la via più lunga per arrivare a una migliore qualità del credito". Ma il ritmo di riduzione delle sofferenze accelererà, "se il regolatore forzerà le banche a prendere la via più breve ma anche più dolorosa di riduzione degli Npl". Il settore italiano, sottolineano gli analisti di Barclays, deve affrontare un costo della raccolta più alto e tassi più elevati sui prestiti a causa della massa di crediti deteriorati, che rendono le banche "più vulnerabili in caso di crisi economiche". E sono anche "un ostacolo al tanto necessario consolidamento del sistema italiano". Per Barclays se le banche italiane portassero il livello di crediti deteriorati sulla media europea del 6%, ci sarebbero conseguenze negative non solo per gli istituti con le quantità maggiori di Npl, ma anche per quelli più solidi, che dovrebbero impegnare risorse per il fondo di risoluzione del bail-in.
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