Petrolio: Catania, guardare al nostro mare e oltre trivelle

politica
AdnKronos
Roma, 29 mar. (AdnKronos) - “Mentre in tutto il mondo avanzato la scelta di un modello di sviluppo basato sui combustibili fossili è sempre più messo in discussione, la politica italiana si attarda su schemi di sviluppo ormai sorpassati. Mentre la green economy crea migliaia di posti di lavoro e i Paesi più avanzati investono con forza in modelli energetici sostenibili noi non troviamo di meglio da fare che prolungare la vita di vecchi impianti di trivellazione a ridosso delle nostre meravigliose coste, rischiando così di compromettere un già delicatissimo ecosistema. Il petrolio non è il futuro, il futuro è l’energia pulita in un sano rapporto con il territorio e con la qualità della vita. I nostri giacimenti non sono quelli petroliferi. Dobbiamo guardare oltre le trivelle alle straordinarie risorse delle nostre coste e del nostro mare”. Lo dice il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, ed ex ministro dell’Agricoltura e della pesca, Mario Catania, a proposito del referendum che si terrà il prossimo 17 aprile, annunciando che voterà Sì. Della questione si discuterà venerdì prossimo, 1 aprile, alle 9.30, presso il Tempio di Adriano a Roma. Saranno presenti ed interverranno all’incontro dando il proprio contributo, oltre allo stesso Catania, Pippo Civati, segretario di Possibile; Samuele Segoni, deputato di Alternativa libera; Sergio Ferraris, direttore della rivista 'Quale Energia'; Enzo di Salvatore, docente di Diritto costituzionale all’Università di Teramo e cofondatore del Coordinamento Nazionale No Triv; Claudio Ferrari presidente di Federesco; Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente; Gianluca Ruggieri, ricercatore dell’Università dell’Insubria; Stefano Cataudella, docente di Ecologia all’Università di Tor Vergata e presidente della commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero della Fao; e Vito Gulli di Asdomar.

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