Inchiesta petrolio: Cicchitto, governo troppo timido su riforma giustizia

economia
AdnKronos
Roma, 9 apr. (AdnKronos) - "E' evidente che con il sistema 'a strascico' con indagini che durano circa 2 anni e che, alla vigilia di un referendum sulle trivelle trovano un primo punto fermo con la richiesta di provvedimenti di custodia cautelare e con la relativa pubblicazione di intercettazioni che riguardano tutto -aspetti penali, vicende personali, gossip- si alza un enorme polverone". Lo afferma Fabrizio Cicchitto, deputato di Area popolare e presidente della commissione Esteri della Camera."Con questo meccanismo perverso -aggiunge- un giornale che è ultragiustizialista per tutti e ultragrantista per una persona sola può anche chiamare in causa con un titolo tanto gratuito quanto offensivo perfino il Presidente Mattarella. Poi chi oltre i titoli legge i testi, vede che il Presidente della Repubblica non può essere chiamato in causa a nessun titolo e che il fango sporca solo le mani di chi lo lancia". "Ciò detto il governo deve anche rimproverare se stesso per la sua timidezza in materia di riforma della giustizia, per non aver affrontato fin dall'inizio i tre modi di fondo: lo sdoppiamento delle carriere, la regolamentazione delle intercettazioni, la riforma del sistema di elezione del Csm. Insomma un Paese civile -conclude Cicchitto- per perseguire in modo inesorabile la corruzione che colpisce sia il sistema politico che il sistema economico, deve a tutti i costi evitare di alzare polveroni che provocano crisi istituzionali e di credibilità dell'Italia nel suo complesso".

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