
Milano, 12 apr. (AdnKronos) -
Per il design si apre una finestra irripetibile per investire in Asia. Fino all'inizio del nuovo anno. Partendo da
Giappone e Corea, i paesi che negli anni si sono dimostrati più stabili, mentre l'Indonesia si è mostrata un fuoco di paglia. E questo, in particolare, per le aziende che hanno un giro d'affari di almeno 50 milioni di euro. Ne è convinto Andrea Bonardi di Texere Advisors, che da Singapore opera in tutto il mercato asiatico supportando le aziende italiane a entrare e fare business in quei mercati. "In Asia - spiega all'Adnkronos - il design è il settore con maggiori possibilità di crescita, mentre la moda è arrivata a maturazione e riesce a penetrare un mercato emergente solo se ha davvero qualcosa di molto interessante da dire, altrimenti è difficile che possa avere successo". "Il dilemma per i marchi - fa presente - è capire se entrare direttamente adesso, considerato che oggi i mall sono più flessibili nella negoziazione, vista la crisi, o aspettare che ritorni il sole, ma anche una situazione di retail meno favorevole all'ingresso di un nuovo marchio". Il suggerimento è "entrare subito direttamente: chi se lo può permettere dovrebbe farlo. L'Asia, per un marchio che sia sopra i 50-60 milioni, è una necessità strategica. Hong Kong e Singapore sicuramente lo sono. E allora perché non farlo adesso che c'è una finestra di opportunità, se uno ha cash da investire?" domanda Bonardi.Invece, per marchi sotto i 50-60 milioni di euro di ricavi, che non siano in una posizione finanziaria solida, il suggerimento è "assolutamente di non entrare" nel mercato asiatico perché si tratta di mercato estremamente competitivo e demanding dal punto di vista degli investimenti. "L'azienda deve avere delle persone che siano in grado di gestire una situazione complessa. Non è uno scherzo. Starei attento a non fare il passo più lungo della gamba". Tuttavia questo "è davvero il momento e penso che durerà fino all'inizio del prossimo anno (visto che le Borse stanno riprendendo), quando riprenderanno i consumi di lusso. Quelle asiatiche sono economie molto dinamiche". Però, è bene sottolinearlo, "l'azienda deve essere estremamente preparata per entrare in Asia. In particolare nel customer services. Oggi si deve essere in grado di parlare a ciascun cliente singolarmente".
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