
(AdnKronos) - "Con la riduzione da 315 a 100 del numero dei senatori, il risparmio -prosegue Brunetta- si assesterà intorno ai due terzi del totale perché è ovvio che, anche ai nuovi senatori, uno straccio di supporto per lo svolgimento del proprio mandato bisognerà darlo. In pratica si risparmieranno circa 25 milioni, ma anche in questo caso lordi. Inoltre, per gli unici componenti non eletti dai consiglieri regionali, ossia i senatori a vita, manterranno l’attuale status giuridico e il relativo trattamento economico"."Tra l’altro la contropartita per il nuovo Senato rappresentativo di Regioni ed enti locali sarà un potenziale e continuo potere ricattatorio degli stessi nei confronti della Camera (che diventa quindi necessariamente fattore di maggior spesa), a cui si sommano prevedibili tensioni e conflitti fra senatori che vorranno affermare il loro ruolo e la loro rilevanza e deputati che vorranno imporre il loro volere di 'rappresentanti del popolo'. Pochi milioni di euro derivano invece dall’abolizione del Cnel e dall’eliminazione dell’ente provincia dalla Costituzione: restano infatti le spese per il personale, che andrà comunque ricollocato"."Ad ogni modo, il dichiarato intento (espresso addirittura nel titolo della legge) di contenere i costi di funzionamento delle istituzioni, non trova corrispondenza nell’applicazione della riforma. Con buona pace della Boschi, di Renzi e della loro propaganda spicciola e disinformata”, conclude.
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