
Roma, 8 giu. (AdnKronos) - "Sono modifiche assolutamente insufficienti, ritocchi tecnici insignificanti che riguardano la definizione di reddito e l'anno della dichiarazione dei redditi che va considerato. Il punto vero che va modificato, invece, è quello che costringe il consumatore a dover scegliere preventivamente tra un indennizzo parziale e l'arbitrato". Ad affermarlo in una nota è Massimiliano Dona, il segretario dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando le dichiarazioni del sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta che si è detto favorevole ad accogliere alcuni emendamenti al decreto banche per ampliare la platea dei risparmiatori che avranno accesso agli indennizzi automatici."E' inaccettabile -sottolinea Dona- che il consumatore venga obbligato a decidere se vuole rinunciare ai propri diritti, accettando un rimborso massimo dell'80% o percorrere l'incognita dell'arbitrato" prosegue Dona. "Inoltre perché inserire nel calcolo dei 100.000 euro di patrimonio il valore nominale delle obbligazioni subordinate che ora sono carta straccia?" si chiede Dona.
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