
Roma, 10 giu. (AdnKronos) - Domenica 19, per il ballottaggio, "voterò sicuramente, ma non voterò turandomi il naso, non sono tipo. Voterò respirando a pieni polmoni. Vorrei due impegni: uno, la promessa scritta che chi vince non farà più debito, quindi la continuità con la mia gestione. Due, l’impegno a non fare più porcherie politiche come quella imposta a me. Quindi io dico: se Giachetti si presenta con un foglio firmato da Renzi in cui dice che è stata un’azione gravissima deporre il sindaco con un atto notarile, lo voto. Altrimenti, mi dispiace, non posso votarlo". Lo dice l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino in un'intervista a La Stampa."A me quello che sta succedendo, il trionfo della Raggi e il Pd che arranca, non fa affatto piacere - premette Marino - Ma era inevitabile che accadesse. È in atto una strategia suicida del Pd, un partito che ho contribuito a fondare ma così com’è dev’essere totalmente rifondato. Questo non è il mio Pd, un partito che silura il suo sindaco, umilia la città mandando un commissario e poi cerca di imporre come sindaco un fedelissimo del premier ex capo di gabinetto di Rutelli".L'ex sindaco capitolino accusa di essere stato bandito "da qualsiasi discussione nei circoli del Pd. La verità è che dalle periferie ci ha allontanato il commissario Orfini". Quanto a Raggi, è "una persona determinata, non certo inconsapevole delle difficoltà - il giudizio di Marino - una donna intelligente, dai tratti caratteriali anche severi, e con una certa durezza. Denigrarla è stata un’altra delle manifestazioni dell’arroganza di questa stagione del Pd, oltre che un grave errore tattico".
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