
Milano, 24 giu. (AdnKronos) - La Brexit avrà conseguenze pesanti non solo sull'economia della Gran Bretagna, destinata alla recessione, ma anche sull'integrazione e sull'evoluzione del sistema bancario del continente. Il pericolo è una frammentazione dei sistemi nazionali, con la risposta politica che rischia di arrivare troppo tardi. L'Unione bancaria europea, spiega Marcello Messori, economista e direttore della School of European Political Economy della Luiss, "non è stata completata e l'Unione dei capitali subirà una battuta d'arresto. Mi aspetto un arroccamento e un'ulteriore frammentazione e 'nazionalizzazione' dei sistemi bancari europei", sottolinea all'AdnKronos. A livello macroeconomico, nonostante l'intervento delle banche centrali, "l'aggiustamento e la svalutazione della sterlina non basteranno e la Gran Bretagna entrerà in recessione". Sui mercati si assisterà a una 'flight to quality', una fuga verso la qualità, "verso gli Stati Uniti e i titoli di Stato dei Paesi forti dell'Unione europea, come la Germania. I Paesi ad alto debito, come l'Italia, saranno penalizzati". In particolare il sistema bancario europeo subirà un impatto pesante. "Il Regno Unito nell'Unione europea -spiega Messori- avrebbe facilitato un passaggio importante nel modello del sistema bancario continentale, da un modello bancocentrico a un sistema meno dipendente dall'intermediazione delle banche" e con un ruolo maggiore dei servizi innovativi offerti dagli intermediari non bancari. "Ma ora, dovendo proteggere le nostre fragilità, il riflesso sarà quello di non aprirsi al cambiamento, ma di difendersi. L'impatto sarà negativo". Per l'economista "sarebbe retorico dire che ora l'area euro procederà verso una maggiore integrazione, non solo bancaria, ma anche politica e fiscale. Siamo invece in un ciclo politico che rimanderà tutto a dopo le elezioni tedesche". La risposta politica e istituzionale "sarà sfasata rispetto alle turbolenze e alle incertezze economiche di breve periodo".
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