
Milano, 24 giu. (AdnKronos) - Restrizioni commerciali, incertezza e volatilità finanziaria colpiranno l'economia britannica dopo il voto a favore della Brexit. Per Gero Jung, capo economista di Mirabaud Am, sul lungo termine l’impatto sull’economia britannica "dipenderà dai nuovi accordi che domineranno le relazioni tra Regno Unito e Ue", ma sul breve termine gli elementi saranno anche altri. In primo luogo a pesare sarà il commercio. "Il Regno Unito -spiega- diventerà meno aperto agli scambi con qualunque membro dell’Unione sotto qualsiasi nuovo tipo di accordo di scambio. Attualmente, circa il 50% delle esportazioni dell’UK è destinato all’Europa. L’impatto immediato nel breve periodo sarà una spesa per gli investimenti minore e una riduzione della domanda esterna". Nel lungo termine, invece, l’impatto economico è "più incerto e potenzialmente potrebbe essere positivo, data la libertà che il Paese avrà di negoziare accordi di libero scambio in modo proattivo".In secondo luogo c’è "l’impatto derivante dall’incertezza. Quest’ultima, infatti, aumenterà in quanto stiamo entrando in un territorio inesplorato. Negoziare un nuovo accordo con l’Unione Europea potrebbe impiegare diversi anni e ogni singolo Stato membro dovrà ratificare l’accordo finale a livello nazionale", con la conseguenza che "le famiglie e le società potrebbero rimandare i consumi e gli investimenti". Infine la volatilità sui mercati "potrebbe aumentare e le condizioni finanziarie probabilmente si irrigidiranno. Il deprezzamento della sterlina genererà un’inflazione importata con conseguenze importanti sulla politica monetaria". Ottimismo, inoltre, sull’outlook di medio termine per l’Unione Europea. La politica monetaria espansiva della Bce "manterrà contenuti gli spread sui tassi d’interesse per i Paesi periferici. Per quanto riguarda l’outlook economico, la crescita del credito rimarrà di supporto e un euro più basso andrà a beneficio delle società esportatrici", conclude Jung.
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