(AdnKronos) - Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso evidenzia come apprezzabili incrementi di avviamenti siano avvenuti in provincia di Trento (+7,2%), in Calabria (+5,9%) e in Lombardia (+2,8%). Le diminuzioni più consistenti, invece, si sono registrate in Sicilia (-18,7%), in Abruzzo (-7,1%) e in Campania (-6,8%). Il calo di aperture in Sicilia si è rilevato principalmente nel settore dell’alloggio e ristorazione. In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio ha registrato sempre il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 21,5% del totale, seguito dalle attività professionali (14,6%) e dall’agricoltura (9,2%). Rispetto al terzo trimestre del 2017, tra i settori principali i maggiori aumenti si sono registrati nell’istruzione (+10,7%), nelle attività finanziarie (+2,9%) e nei servizi alle imprese (+2,3%). Le flessioni più significative, invece, hanno interessato l’alloggio e ristorazione (-15,5%), il trasporto e magazzinaggio (-10,7%) e le attività manifatturiere (-6,2%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere ha mostrato una sostanziale stabilità (la quota maschile pari al 61,2%). Il 47,2% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32,3% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, solo la classe più anziana di età ha registrato un incremento di aperture (+4,7%), mentre la flessione più consistente è riscontrabile nella classe dai 36 ai 50 anni (-4,7%). Il 18,7% di coloro che nel terzo trimestre 2018 hanno aperto una partita Iva risulta nato all’estero. Nel periodo in esame 37.508 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 39,2% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.