Roma, 13 nov. (AdnKronos) - "Dalla stabilità della Libia dipende la sicurezza nazionale dell'Italia. Per questo dall’opposizione abbiamo seguito attentamente l'organizzazione della Conferenza di Palermo dialogando con il governo, con la speranza che potessero emergere da lì, come nei passati incontri sulla Libia organizzati dall'Italia, passi in avanti verso la pace. Non ci siamo mai augurati un fallimento ma oggi non possiamo non osservare come la conferenza sia stata solo una photo opportunity per il premier Conte, ritratto tra Serraj e Haftar". Lo afferma Lia Quartapelle, responsabile Esteri del Pd."Il successo della Conferenza -aggiunge- è tutto qui, anche perché neanche gli Stati Uniti, che pure a luglio nell’incontro con Trump avevano garantito a Conte la leadership di una cabina di regia sulla Libia, si sono spesi per la riuscita della Conferenza. Per ottenere la foto il governo Lega-M5S si è piegato ai ricatti e alle pretese di Haftar, ben superiori al suo reale peso politico in Libia; ha permesso che la Russia dettasse condizioni sulla conduzione della politica estera verso la Libia e non è riuscito ad evitare una frattura con la Turchia, esclusa dagli incontri con Haftar, che ha abbandonato i lavori della Conferenza in polemica. Alla fine di tutto, ci si chiede -conclude Quartapelle- se davvero valeva pena di modificare così radicalmente la linea e la credibilità della nostra politica estera per ottenere quella foto".