SASSARI. Nessun colpo di scena dell'ultimo minuto. Nessun ripensamento. A mezzogiorno di oggi nello studio notarile di Francesco Figlioli, a Valledoria, si è celebrato il passaggio di consegne al timone della Torres tra Antonello Lorenzoni e il gruppo sardo-laziale guidato da Domenico Capitani, 54 anni, manager e politico laziale.
Capitani, assente all'incontro con il notaio ma rappresentato al momento della firma dal titolare della Coop Service Gavino Satta (con tutta probabilità il nuovo presidente), sarà a capo di una cordata che, secondo indiscrezioni, avrà in mano il 100% delle quote e non il 70 come si era ipotizzato fino a stamattina. Né Vittorio Tossi né Giampiero Moro e Sergio Farris, dunque, avrebbero mantenuto le proprie partecipazioni (pari al 30%). Già nella serata di ieri, durante una cena ad Alghero, erano stati definiti tutti i dettagli dell'operazione e offerte all'avvocato Moro (legale della vecchia dirigenza) le garanzie necessarie per l'iscrizione al campionato di Seconda divisione. Insieme all'imprenditore laziale e al rappresentante dell'istituto di vigilanza, nella nuova Torres trovano posto il vicesindaco di Calangianus Fabio Albieri, vecchio direttore sportivo della Torres targata Mascia e probabile nuovo ds, Antonio Cesaraccio, titolare dell'omonimo panificio industriale e Renato Sanna, promotore pubblicitario nonché ex giocatore della squadra sassarese. Fabrizio Pilo, titolare della Verde Vita e dato anche lui come nuovo socio, non sarebbe invece della partita.
In stand by, al momento, resta la questione legata all'ingresso nel nuovo Cda di uno o due rappresentanti della tifoseria che da giorni sta raccogliendo sottoscrizioni volontarie per sostenere la causa rossoblù. Tra gli organizzatori del cosiddetto Fundraising, comunque, trapela un certo ottimismo. A proposito, dopo aver sfondato il muro dei centomila, si punta a raggiungere la ragguardevole cifra di 120mila euro. Basterà per conquistare almeno una poltrona nella stanza dei bottoni?

