BRIGATA SASSARI IN AFGHANISTAN

Realizzati oltre mille progetti a Herat
Il bilancio del contingente italiano

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HERAT. Oltre cento scuole, 44 poliambulatori, un ospedale pediatrico ed uno per tossicodipendenti, un centro di medicina legale, 60 chilometri di rete idrica e 16 per acque reflue. E poi ancora circa800 pozzi per l'acqua, 3 ponti, 130 chilometri di strade, 17 edifici pubblici e governativi, 34 infrastrutture militari, due centri di aggregazione per sole donne ed uno di arti visive, un carcere femminile, un istituto penale per minori ed il terminal passeggeri dell'aeroporto di Herat. Sono questi i progetti portati a termine dal Provincial reconstruction team del contigente italiano in Afghanistan, per un investimento pari a circa 46 milioni e mezzo di euro stanziati dal ministero della Difesa. Dopo 9 anni di presenza, il Prt ha concluso ufficialmente il suo mandato con una cerimonia svoltasi a Herat alla presenza della autorità civili e militari, tra cui anche il comandante del Regional command west, il generale Manlio Scopigno.

"Siamo grati e riconoscenti al popolo italiano - ha affermato il governatore della provincia di Herat, Sayed Fazullah Wahidi - molto è cambiato nella nostra provincia da quando nove anni fa il PRTposò in città la prima pietra, dando avvio ad una lunga serie di progetti per la popolazione in linea con le aspettative delle istituzioni governative e in un clima di reciproca collaborazione. E noi, tutto questo, non lo dimenticheremo mai". Particolarmente significativi sono i risultati ottenuti nel campo della scolarizzazione che è aumentata del 40% (gli studenti e studentesse sono circa 130.000) e quelli relativi al miglioramento della condizione della donna: le donne diplomate nel 2014 sono il 50% e quelle laureate il 38%, molte infrastrutture sono state progettate e realizzate per garantire alle donne afgane punti di aggregazione e formazione, di crescita culturale. "Alla base di questo successo c'è l'Afghan first", ha evidenziato il generale Manlio Scopigno, "il principio da sempre applicato dal PRT che ha garantito l'assunzione di responsabilità da parte delle autorità governative locali nella creazione di un tessuto economico autoctono, approccio questo che ha reso il modus operandi del PRT italiano un modello di riferimento per tutti gli altri ventisette enti similari distribuiti sul territorio afghano".

Ha poi preso la parola il cappellano militare del contingente, padre Mariano Asunis, il quale ha elevato una preghiera per ricordare il sacrificio dei Caduti italiani che alla causa della pace in Afghanistan hanno speso la loro esistenza umana e professionale. La cerimonia si è conclusa con lo scoprimento della targa di "Camp Vianini" in memoria del capitano di vascello Bruno Vianini, l'ufficiale degli incursori della Marina Militare vittima nel febbraio 2005 di un incidente che vide precipitare vicino a Kabul il velivolo civile afghano sul quale si trovava a bordo. Al capitano di vascello Vianini, impegnato in Afghanistan per preparare lo sviluppo della presenza militare italiana nella regione occidentale del Paese, fu intitolata la base nel centro di Herat del Provincial Reconstruction Team italiano.

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