A 40 anni dalla prematura scomparsa dell'illustre Prof. Lodovico Marogna, il Comune di Sorso e la Famiglia Marogna, per onorarne la memoria, bandiscono un concorso volto ad assegnare una borsa di studio per finanziare un progetto formativo. Il concorso è rivolto a studenti iscritti alla facoltà di Medicina e Chirurgia, residenti a Sorso all'atto della presentazione della domanda.
«La borsa di studio "Prof. Lodovico Marogna" è un modo per onorare la memoria del nostro illustre concittadino, in occasione del quarantesimo anniversario dalla sua prematura scomparsa. – Afferma il Sindaco Giuseppe Morghen - La lodevole iniziativa, che arriva dalla famiglia Marogna, è stata immediatamente accolta e sostenuta dalla nostra amministrazione, innanzitutto perché riteniamo giusto ricordare l'esimia figura del Lodovico Marogna uomo, professionista e politico impegnato per il bene comune, ma anche per la scelta di designare un nostro concittadino quale beneficiario della borsa di studio.»
Lodovico Marogna nasce a Modena, il 13 dicembre 1928 dal Prof. Pietro Marogna - che in quegli anni è incaricato presso l'Università di Medicina e Chirurgia - e la contessa Teresa de Lutti di Sant'Alessandro. Vive a Modena sino al 1944, fatto salvo un passaggio in Sardegna nei primi anni '30 a seguito del padre rettore presso l'Università. Vive i momenti tragici della guerra tra Como e Treviso. Nel luglio 1946 si diploma all'Istituto Pio X di Treviso e si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia a Padova, dove frequenta il primo anno di corso.
A seguito delle insistenze del padre, che ai primi del 1946 torna in Sardegna, nel 1947 lo raggiunge e si iscrive alla facoltà di Sassari. Tra il giovane Lodovico e la terra dei suoi avi, che lo accoglie in tutto il suo splendore, si crea subito un legame indissolubile: l'amore per la sua terra, per il suo mare, per la gente di Sorso e poi di Ittiri, gli impedisce di lasciare l'isola. Si stabilisce nella casa di famiglia in Via Farina a Sorso, insieme alle zie paterne, che tengono molto a che il nipote si radichi nel territorio sorsense: da quel momento Lodovico inizia a prendere confidenza con la realtà socio-culturale di Sorso, aiutato anche dall'amicizia e dal sostegno di un autorevole e stimato mentore, Don Ambrogino Cicu, che lo mette in contatto con la gioventù sorsense.
La Sardegna gli permette di dedicarsi alla sua professione; di coltivare i suoi interessi, principalmente dedicandosi agli hobby della caccia e della pesca, nei meravigliosi fondali di Sorso e Stintino; di dedicarsi devotamente alla sua famiglia e di impegnarsi politicamente.
Questa fase giovanile e spensierata della vita sorsense di Lodovico Marogna concorre a porre le basi per il suo futuro stretto contatto con la popolazione di Sorso e per creare quello che diventa un sentimento di profondo rispetto reciproco. Le basi di questo contatto con la popolazione sorsense sono incentivate da quella che diventa poi sua moglie, Liliana Puggioni, una giovane molto legata a Sorso ed ai suoi abitanti.
Lodovico Marogna ha sei figli dalla moglie Liliana Puggioni ai quali trasmette costantemente le rigide regole dell'educazione e del rispetto per il prossimo.
Nel 1964 si candida alle elezioni amministrative Comunali e Provinciali, ottenendo un incredibile successo elettorale personale. Candidato nelle liste del PLI alle Provinciali ed in una Lista Civica nelle Comunali, viene eletto primo in entrambe le liste. Il manifesto elettorale di Lodovico Marogna, nel presentarsi alla popolazione di Sorso per la prima volta in questa tornata elettorale, è sintetico e semplice ma ricco di significato: un programma politico pregno di contenuti e ricco di interessanti spunti, ancora attuali, quali la proposta di dotare Sorso di un Centro di assistenza ospedaliera per lungodegenti e la visione dello sviluppo turistico di Sorso.
Primario del Reparto di Chirurgia dell'Ospedale di Ittiri e di Thiesi nel periodo più intenso della contestazione sociale e culturale dei primi anni settanta, durante il quale gli scioperi delle organizzazioni sindacali sono all'ordine del giorno e si svolgono sempre in un clima di tesa conflittualità, il prof. Marogna entra risolutamente in corsia spiegando gentilmente ai contestatori che "…i malati non scioperano mai e le malattie non si prendono vacanze…!". È un periodo di preoccupazione e di stress per lui, ma la sua determinazione ed il suo sapersi raffrontare con ogni tipo di difficoltà umana e materiale, riescono a fargli superare anche questo momento.
Generoso filantropo, dona una vasta area di terreno in località "La Marina" alla comunità, si impegna in opere di bene a sostegno dei più bisognosi, in collaborazione con istituzioni religiose e civili; si spende nell'impegno politico, per il bene comune; si prodiga nella sua professione medica.
Lodovico Marogna muore improvvisamente nella sua casa di Sassari il 27 Giugno 1976 all'età di 47 anni. La famiglia eredita il suo testimone e dimostra un amore profondo per Sorso e i suoi abitanti, promuovendo il concorso in memoria dell'amato Lodovico Marogna e premiando un giovane studente di medicina residente a Sorso.
«La borsa di studio "Prof. Lodovico Marogna" è un modo per onorare la memoria del nostro illustre concittadino, in occasione del quarantesimo anniversario dalla sua prematura scomparsa. – Afferma il Sindaco Giuseppe Morghen - La lodevole iniziativa, che arriva dalla famiglia Marogna, è stata immediatamente accolta e sostenuta dalla nostra amministrazione, innanzitutto perché riteniamo giusto ricordare l'esimia figura del Lodovico Marogna uomo, professionista e politico impegnato per il bene comune, ma anche per la scelta di designare un nostro concittadino quale beneficiario della borsa di studio.»
Lodovico Marogna nasce a Modena, il 13 dicembre 1928 dal Prof. Pietro Marogna - che in quegli anni è incaricato presso l'Università di Medicina e Chirurgia - e la contessa Teresa de Lutti di Sant'Alessandro. Vive a Modena sino al 1944, fatto salvo un passaggio in Sardegna nei primi anni '30 a seguito del padre rettore presso l'Università. Vive i momenti tragici della guerra tra Como e Treviso. Nel luglio 1946 si diploma all'Istituto Pio X di Treviso e si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia a Padova, dove frequenta il primo anno di corso.
A seguito delle insistenze del padre, che ai primi del 1946 torna in Sardegna, nel 1947 lo raggiunge e si iscrive alla facoltà di Sassari. Tra il giovane Lodovico e la terra dei suoi avi, che lo accoglie in tutto il suo splendore, si crea subito un legame indissolubile: l'amore per la sua terra, per il suo mare, per la gente di Sorso e poi di Ittiri, gli impedisce di lasciare l'isola. Si stabilisce nella casa di famiglia in Via Farina a Sorso, insieme alle zie paterne, che tengono molto a che il nipote si radichi nel territorio sorsense: da quel momento Lodovico inizia a prendere confidenza con la realtà socio-culturale di Sorso, aiutato anche dall'amicizia e dal sostegno di un autorevole e stimato mentore, Don Ambrogino Cicu, che lo mette in contatto con la gioventù sorsense.
La Sardegna gli permette di dedicarsi alla sua professione; di coltivare i suoi interessi, principalmente dedicandosi agli hobby della caccia e della pesca, nei meravigliosi fondali di Sorso e Stintino; di dedicarsi devotamente alla sua famiglia e di impegnarsi politicamente.
Questa fase giovanile e spensierata della vita sorsense di Lodovico Marogna concorre a porre le basi per il suo futuro stretto contatto con la popolazione di Sorso e per creare quello che diventa un sentimento di profondo rispetto reciproco. Le basi di questo contatto con la popolazione sorsense sono incentivate da quella che diventa poi sua moglie, Liliana Puggioni, una giovane molto legata a Sorso ed ai suoi abitanti.
Lodovico Marogna ha sei figli dalla moglie Liliana Puggioni ai quali trasmette costantemente le rigide regole dell'educazione e del rispetto per il prossimo.
Nel 1964 si candida alle elezioni amministrative Comunali e Provinciali, ottenendo un incredibile successo elettorale personale. Candidato nelle liste del PLI alle Provinciali ed in una Lista Civica nelle Comunali, viene eletto primo in entrambe le liste. Il manifesto elettorale di Lodovico Marogna, nel presentarsi alla popolazione di Sorso per la prima volta in questa tornata elettorale, è sintetico e semplice ma ricco di significato: un programma politico pregno di contenuti e ricco di interessanti spunti, ancora attuali, quali la proposta di dotare Sorso di un Centro di assistenza ospedaliera per lungodegenti e la visione dello sviluppo turistico di Sorso.
Primario del Reparto di Chirurgia dell'Ospedale di Ittiri e di Thiesi nel periodo più intenso della contestazione sociale e culturale dei primi anni settanta, durante il quale gli scioperi delle organizzazioni sindacali sono all'ordine del giorno e si svolgono sempre in un clima di tesa conflittualità, il prof. Marogna entra risolutamente in corsia spiegando gentilmente ai contestatori che "…i malati non scioperano mai e le malattie non si prendono vacanze…!". È un periodo di preoccupazione e di stress per lui, ma la sua determinazione ed il suo sapersi raffrontare con ogni tipo di difficoltà umana e materiale, riescono a fargli superare anche questo momento.
Generoso filantropo, dona una vasta area di terreno in località "La Marina" alla comunità, si impegna in opere di bene a sostegno dei più bisognosi, in collaborazione con istituzioni religiose e civili; si spende nell'impegno politico, per il bene comune; si prodiga nella sua professione medica.
Lodovico Marogna muore improvvisamente nella sua casa di Sassari il 27 Giugno 1976 all'età di 47 anni. La famiglia eredita il suo testimone e dimostra un amore profondo per Sorso e i suoi abitanti, promuovendo il concorso in memoria dell'amato Lodovico Marogna e premiando un giovane studente di medicina residente a Sorso.
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