OLBIA. Il Pozzo Sacro Milis a Golfo Aranci è tra i siti di significativa rilevanza storica e culturale individuati dalla Regione Autonoma della Sardegna tra gli Interventi per la progettazione e la realizzazione di campagne di scavo archeologico nella delibera .55/7 del 5 novembre 2020. Una decisione che finalmente riconosce l'importanza del Pozzo sacro Milis e soprattutto l'urgenza di un immediato intervento di messa in sicurezza e restauro.
ll tempio a pozzo di Milis è uno dei più importanti della zona, risale al VIII - VII secolo A.C. Fu scavato da Domenico Lovisato nel 1889. Il sito attualmente non accessibile se non attraverso i binari delle Ferrovie dello Stato necessita di importanti interventi di messa in sicurezza. Il Comune di Golfo Aranci ha lavorato in questi mesi per creare le condizioni necessarie affinché potessero iniziare i lavori di messa in sicurezza dell'importante monumento, collaborando a stretto contatto con tutti i soggetti interessati in modo particolare con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, con i quali sono stati fatti diversi sopralluoghi.
Tra le collaborazioni instaurate per la valorizzazione del patrimonio archeologico di Golfo Aranci e del Pozzo Sacro in particolare va sicuramente citata l'approvazione il 28 settembre scorso, del protocollo di intesa tra il Comune di Golfo Aranci e il Dipartimento di Lettere, Lingue Beni Culturali dell'Università di Cagliari.
ll tempio a pozzo di Milis è uno dei più importanti della zona, risale al VIII - VII secolo A.C. Fu scavato da Domenico Lovisato nel 1889. Il sito attualmente non accessibile se non attraverso i binari delle Ferrovie dello Stato necessita di importanti interventi di messa in sicurezza. Il Comune di Golfo Aranci ha lavorato in questi mesi per creare le condizioni necessarie affinché potessero iniziare i lavori di messa in sicurezza dell'importante monumento, collaborando a stretto contatto con tutti i soggetti interessati in modo particolare con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, con i quali sono stati fatti diversi sopralluoghi.
Tra le collaborazioni instaurate per la valorizzazione del patrimonio archeologico di Golfo Aranci e del Pozzo Sacro in particolare va sicuramente citata l'approvazione il 28 settembre scorso, del protocollo di intesa tra il Comune di Golfo Aranci e il Dipartimento di Lettere, Lingue Beni Culturali dell'Università di Cagliari.
La delegata alla Cultura, Creatività e Innovazione Alessandra Feola afferma "Ho particolarmente a cuore il Pozzo sacro Milis, un sito archeologico considerato della massima importanza, e mi sono impegnata sin dall'inizio del mio mandato affinché potesse ricevere l'attenzione e le cure che merita. Si tratta prima di tutto di una questione di dignità per tutti soggetti pubblici preposti alla sua tutela e valorizzazione intervenire in una situazione che da ormai troppo tempo vedeva il pozzo abbandonato e in rovina. L'approvazione del contributo della RAS arriva in un momento significativo, dove i luoghi della cultura chiudono per via del Covid19, qui a Golfo Aranci avremo la possibilità di fare il primo passo per la fruizione pubblica del sito archeologico che sarà inoltre un attrattore del turismo culturale del nostro paese e dell'intera Sardegna.
Siamo arrivati a questo risultato solo grazie alla collaborazione tra soggetti pubblici e privati a cui va il mio profondo ringraziamento, in particolare vorrei esprimere la mia riconoscenza all'Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per il contributo concesso e all'Assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio Giuseppe Fasolino che nel suo mandato da Sindaco di Golfo Aranci aveva previsto nella definizione del PUC tutte le condizioni necessarie per la valorizzazione del bene. Per tutti i miei concittadini che hanno a cuore la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, ma anche per tutte le persone che conoscono e apprezzano questo monumento quando visitano il nostro paese, posso dire che non dovremo più sentire dire che il Pozzo Milis è abbandonato. Oggi il cammino è tracciato e lo percorreremo con determinazione."
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