
Venezia, 20 gen. (AdnKronos) - Confronto oggi al Centro Candiani di Mestre tra Regione, Anci, sindacati e Ulss sulla proposta di legge della Giunta, attualmente all’esame del Consiglio, sull’invecchiamento attivo. Un testo che pone le premesse per fare dell’invecchiamento della popolazione una risorsa, e non più solo un problema, puntando al protagonismo delle persone della terza e quarta età nelle politiche sociali e alla loro partecipazione attiva a progetti di inclusione, animazione e promozione culturale, economica e sociale. In Veneto gli ultrassessantenni sono oltre un milione, 4 su 10 dichiarano di stare bene o molto bene e uno su 7 sotto i 75 anni risulta essere impegnato in attività e servizi di volontariato.“La legge sull’invecchiamento attivo farà decollare - ha spiegato l’assessore regionale al sociale, Manuela Lanzarin - un programma articolato di progetti e iniziative, di durata triennale, costruito coinvolgendo associazioni, Ulss, comuni, cooperative sociali, centri servizi del volontariato, organizzazioni sindacali e del terzo settore, scuole e università, e sostenuto da contributi regionali, per investire nella solidarietà tra generazioni, nell’educazione ad una vecchiaia attiva e responsabile, nella salute e nel benessere degli ‘anni d’argento’”."Per il primo anno di applicazione della legge – ha ricordato l’assessore - la Regione conta di stanziare 800 mila euro, che andranno a finanziare occasioni formative, progetti di comunità e rimborsi spese (convertibili anche in servizi) agli anziani che si impegneranno in attività di utilità sociale: ad esempio, nonni vigile, vigilantes nei musei e nelle biblioteche, orti sociali, guide ambientali e culturali, accompagnatori di disabili o persone in difficoltà, animatori di reti di ‘buon vicinato’ ed esperienze di turismo sociale. L’impegno sociale e comunitario potrà diventare, quindi, anche una forma di integrazione al reddito, oltre che un’occasione di apprendimento permanente e di stimolo culturale".
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