Roma, 12 nov. (AdnKronos) - C'è l'ok della Francia all'analisi costi-benefici sulla Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, la cui realizzazione è stata rimessa in discussione dal governo. Durante l'incontro bilaterale tra il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e la sua omologa francese, Elisabeth Borne, che si è tenuto oggi a Bruxelles, a margine della quarta riunione ministeriale della Road Alliance, sono stati ribaditi sia la necessità, da parte dell'Italia, di condurre gli studi economici sul progetto, sia quella avanzata da Parigi di non perdere i finanziamenti europei."Condivideremo con esperti francesi gli esiti preliminari dell'analisi costi-benefici che stiamo svolgendo, per sottoporla successivamente all’ulteriore e definitiva validazione da parte di studiosi internazionali" ha spiegato in una nota il ministro Toninelli al termine del bilaterale. "La mia omologa francese, Elisabeth Borne, che ho incontrato oggi a Bruxelles, ha preso atto dell’impegno formalmente assunto dal governo italiano di ridiscutere integralmente il progetto della linea Tav Torino-Lione, come recita il contratto di governo - ha spiegato ancora Toninelli -. Al riguardo, ho rappresentato la volontà, già più volte manifestata, di condividere con esperti francesi gli esiti preliminari della analisi costi-benefici che stiamo svolgendo, per sottoporla successivamente all’ulteriore e definitiva validazione da parte di studiosi internazionali". "La ministra Borne - ha annunciato Toninelli - ha concordato sull’idea che, in vista di questo comune obiettivo, sia necessario rinviare la pubblicazione dei bandi di Telt per il tunnel di base, prevista entro dicembre. L’intesa con la Francia sul congelamento delle gare, fino al compimento dell’analisi costi benefici, sarà esaminata assieme alla Commissione Ue per non pregiudicare gli accordi internazionali”.Dal canto suo, la ministra francese ha sottolineato la necessità di non perdere i finanziamenti Ue sulla Tav. "Anche in Francia abbiamo avuto una riflessione sul nostro programma di infrastrutture - ha osservato Bourne - anche se abbiamo ribadito la volontà di rispettare i trattati internazionali. Credo che sia così anche per l'Italia, abbiamo potuto confermarlo. Dunque evidentemente lasceremo che l'Italia conduca le sue valutazioni, tenendo ben presente la necessità di non perdere i finanziamenti europei".