
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - "Non vogliamo mance né ristori, ma essere lavoratori come tutti gli altri". Il musicista Paolo Fresu è tra gli artisti intervenuti oggi alla Camera in un conferenza stampa per chiedere al governo a fondi per il settore e in particolare l'indennità di discontinuità. "Quando eravamo chiusi in isolamento -sottolinea l'attrice Vittoria Puccini- vedere film e serie, ascoltare musica o leggere ci ha permesso non solo di passare il tempo, ma di nutrire la nostra mente e le nostre emozioni. Io sono qui oggi a chiedere di investire in maniera adeguata nella cultura non solo come attrice ma anche come spettatrice". E, aggiunge l'attrice, "inserire nella legge di bilancio un finanziamento adeguato per dare la possibilità a tutti i professionisti dello spettavolo di vivere in maniera dignitosa della propria professione, per uniformarsi al resto dell'Europa e far quindi diventare il nostro comparto più competitivo. La cultura non è di destra o di sinistra è un bene primario". Diversi gli attori presenti da Anna Foglietta a Luca Zingaretti, Pietro Sermonti, Beppe Fiorello. Gli esponenti del settore inoltre hanno criticato la decisione del governo di eliminare 18App, una misura "che si muove in direzione opposta rispetto a tutto quello che facciamo, la sensibilizzazione nelle scuole ad esempio. Togliere soldi che vengono dati ai 18enni per fruire del teatro, del cinema, della musica ci ha lasciato quantomeno spaesati". Aggiunge Fresu: "Se questo governo crede che la cultura sia un bene fondamentale" è un conto, "se invece lo ritiene un bene effimero allora tutto può essere messo in discussione". Aggiunge l'attore Marco Bonini: "Noi offriamo un servizio essenziale a questa società e dovrebbe essere caro a questo governo: noi forniamo identità. Come fa questo governo a raccontare la famosa identità nazionale se non c'è qualcuno che la racconti in maniera emotiva al pubblico? Credo sia un interesse primario più per questo governo di sinistra usare la cultura come servizio". E ancora Luca Zingaretti: "Oltre al fatto di creare identità, se ancora l'Italia viene percepita come un paese in grado di produrre cultura, eccellenze è grazie alla narrazione che hanno fatto le nostre arti. Se tutto questo viene eliminato o penalizzato è come se tagliassi ciò che ti collega al mondo. Se non volete farlo per non darci soddisfazione, fatelo per il Paese a cui conviene avere una narrazione che lo rappresenti come un paese dove si fa cultura". E poi, osserva Beppe Fiorello, "ci imbarazza anche un po' stare qui a chiedere perchè noi, per lavoro, siamo abituati a dare. Ma nel 2023 stiamo ancora così...". Chiude l'attrice Anna Foglietta: "Invito il governo ad 'approfittare' di noi e di passare alla storia con l'indennità di discontinuità per gli artisti, credo sia un'occasione unica anche per loro".
Leggi anche