Milano, 3 giu. (Adnkronos) - "Ibrahimovic? Innanzitutto devo dire che mi dispiace che Zlatan non sia riuscito a essere a disposizione per domani, ci abbiamo provato e ci ha provato: non è in condizioni di scendere in campo". Queste le parole del tecnico del Milan, Stefano Pioli, alla vigilia sella gara con il Verona. "Io e Zlatan abbiamo parlato in questi giorni, sono cose che devono rimanere tra noi - ha poi aggiunto - Quello che sarà il futuro lo deciderà lui e lo deciderà il club. Deciderà con tutta onestà, con grande responsabilità quello che sarà il suo futuro. Abbiamo parlato ma è giusto che certe cose rimangano tra di noi"."Intervento massiccio sul mercato? In assoluto un allenatore non deve parlare di mercato, a breve incontrerò i dirigenti. Abbiamo avuto un periodo molto impegnativo, sono qua tutti i giorni e quindi ci siamo già confrontati: nei prossimi giorni ci saranno incontri un po' più in profondità su questa situazione. Proveremo a costruire un Milan sempre più forte. Diaz è cresciuto tantissimo, un giocatore forte che è cresciuto insieme. Non conosco la situazione personale di Brahim. Tranne che con Zlatan con gli altri non ho parlato di futuro", ha spiegato Pioli."Leao? Credo che innanzitutto bisogna fare i complimenti ai dirigenti, il rinnovo di Rafa era una cosa molto sentita all'interno del gruppo. Sono stato sempre molto fiducioso, conoscevo la volontà del club e del ragazzo. Oggi scherzando con Rafa gli ho detto che è stato nel mio ufficio 178 volte, il nostro è un bel rapporto, ma con tutta la squadra. Solo con una squadra forte poteva risollevare una stagione dopo un periodo di crisi come quello di gennaio", ha affermato Pioli. "Qual è stato il momento chiave nella crescita di Leao? Credo che la risposta la debba dare. È stato un percorso, ha sempre mostrato disponibilità e ha un potenziale incredibile: come tutti i ragazzi giovani ha avuto bisogno di sbagliare e fare esperienza. Non credo assolutamente che il suo percorso sia concluso, anzi", ha aggiunto."Battere il Verona perché siamo il Milan e giochiamo in casa davanti a 70mila tifosi, abbiamo il dovere di dare il massimo e perché saremmo la squadra che dopo il Napoli ha fatto più punti in casa. Eravamo partiti per rivincere qualcosa, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo fatto una grande Champions, un campionato sufficiente: potevamo puntare al secondo posto, abbiamo lasciato per strada qualcosa, il Napoli ha fatto qualcosa di straordinario quindi rivincerlo no. Dovremo essere bravi ad imparare da questa stagione complicata, impareremo e cresceremo", ha detto ancora il tecnico del Milan."Credo che Paolo (Maldini ndr.) sia stato generoso dicendo che con la qualificazione in Champions avremmo meritato un 8, io a scuola che non ero un genio ero molto contento quando arrivavo a casa con un 7, perché secondo me si deve fare la media tra l'8 della Champions ed il 6 del campionato. Sicuramente una cosa positiva. Se vuoi essere competitivo per vincere devi essere più continuo e devi vincere le partite che sul campo puoi vincere: chiaro che qualche occasione noi l'abbiamo mancata", ha spiegato Pioli che sottolinea che il Milan ha fatto "un'ottima Champions, in campionato potevamo fare qualcosa di più"."L'anno prossimo? "In questo momento mi sento solo di ringraziarli, sono stati eccezionali. Quest'anno soprattutto nei momenti difficili ci hanno sempre sostenuto. Domani li saluteremo, possibilmente con una vittoria, con grande affetto e felicità perché abbiamo passato una stagione complicata ma positiva. Una analisi della stagione? Non ho fatto un solo errore, ne ho commessi di più sicuramente. Sono già molto, forse troppo, autocritico con me stesso... Andremo a vedere ciò che ci ha penalizzato. Il nostro punto di forza è continuare a credere nei propri giocatori. Facile quando si vincere sempre, meno facile quando ci sono brutte cadute: non abbiamo mai smesso di credere in noi e questo ci ha ripagato a fine stagione con una stagione che è stata faticosa ma positiva".