OLBIA. Otto tribunali e trentatré uffici dei giudici di pace sono stati chiusi nell'isola. E' l'effetto della riforma entrata in vigore ieri che prevede il taglio di mille sedi giudiziarie tra tribunali, sedi distaccate come quella di Olbia, procure e uffici del giudice di pace in tutta la Penisola. A dare il via libera all'applicazione delle misure contenute nei decreti legislativi 155 e 156 del settembre 2012 è stata la Corte Costituzionale. A farne le spese maggiori in Sardegna sono le città di Olbia e Alghero. In entrambe le sedi dei tribunali erano distaccate, ma potevano vantare un numero di pratiche e una mole di lavoro notevoli. Nella città gallurese si sono susseguite in questi mesi manifestazioni di protesta, scioperi e sit-in da parte degli avvocati del foro e, in più di un'occasione sia il primo cittadino, Gianni Giovannelli che il deputato Pd Gian Piero Scanu, si erano schierati per far sì che la sede cittadina non venisse soppressa. Inutili sono state le proteste e le richieste di revoca rivolte al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri che poco più di un mese fa, a margine della visita all'Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Sassari e al nuovo penitenziario di Bancali, non si era tirata indietro davanti al confronto con una rappresentanza di avvocati del foro gallurese. In quell'occasione, la Cancellieri non aveva certo garantito che il tribunale di Olbia potesse venire "salvato" dalla scure dei tagli, ma aveva lasciato intendere che c'era una qualche speranza. Invece, nulla di fatto.
Ieri ufficialmente la struttura di via Liori è stata chiusa, anche se da qualche settimana erano in corso le operazioni di sgombero degli uffici che sono stati trasferiti a Tempio Pausania. Ma la sede staccata di Olbia non è l'unica che ha dovuto chiudere i battenti. In tutta l'isola hanno smesso l'attività anche le sezioni di Carbonia, Iglesias, Sanluri che fanno riferimento al Tribunale di Cagliari, Macomer e Sorgono (Oristano) e La Maddalena. Trentatrè gli uffici dei giudici di pace che sono stati chiusi in Sardegna, tra cui Alghero, Bonorva, Nulvi, Ozieri, Pattada, Porto Torres, Pozzomaggiore, Sorso e Thiesi che ripiegheranno su Sassari; Carbonia, Iglesias, Decimomannu, Guspini, Iglesias, Isili, Muravera, Pula, San Nicolò Gerrei, Sanluri, Santadi, Senorbì, Serramanna, Sinnai, Jerzu, Seui, Tortolì destinate a Lanusei; Ales, Bosa, Busachi, Ghilarza, Macomer, Seneghe, Sorgono, Terralba; Bitti, Bono, Dorgali, Gavoi, Orani, Siniscola e Olbia.

