OLBIA. "Una persona non può essere libera se è precaria, se non arriva alla fine del mese. Basta morti sul lavoro, basta precarietà, basta licenziamenti ingiusti. Vogliamo unire il lavoro al diritto alla cittadinanza." Con queste parole forti e chiare, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha portato oggi a Olbia il cuore della mobilitazione a sostegno dei referendum sul lavoro in programma l'8 e il 9 giugno. La giornata si è aperta con un'assemblea gremita di delegati sindacali del territorio, dove Landini ha ribadito la necessità di un cambiamento radicale nel sistema del lavoro italiano. A seguire, il segretario ha incontrato i cittadini in piazza davanti al Comune, prima di recarsi in visita istituzionale dal sindaco di Olbia, Settimo Nizzi.
Il messaggio che Landini ha lanciato è inequivocabile: "Se raggiungiamo il quorum, possiamo cancellare leggi balorde e riaffermare una dignità che è stata negata. In questi 25 anni ci hanno raccontato che il mercato avrebbe risolto tutto, ma stiamo peggio. I salari sono più bassi, la vita è più incerta, e ogni settimana si muore sul posto di lavoro." Non si tratta, secondo il leader della CGIL, di una battaglia ideologica, ma di una questione di civiltà e giustizia sociale. "Noi chiediamo l'abrogazione di norme ingiuste fatte da governi di ogni colore. Finora nessuno ha avuto il coraggio di cambiare rotta, ma adesso, con il referendum, possiamo dirglielo noi: è ora di voltare pagina." Anche il sindaco di Olbia ha rivolto un appello alla partecipazione democratica: "Non importa se voterete sì o no, l'importante è andare a votare", ha detto, in un gesto che Landini ha apprezzato, pur non risparmiando critiche a chi, a livello nazionale, ha scelto la strada dell'astensione.
"Dire che non bisogna votare è grave – ha ammonito – soprattutto se a dirlo è chi governa. Vuol dire voler mantenere le cose così come sono: i subappalti, i licenziamenti ingiusti, le morti sul lavoro. Noi non ci stiamo."
La tappa olbiese si inserisce in un fitto calendario di incontri in tutta Italia, con l'obiettivo di sensibilizzare lavoratori, giovani, precari e pensionati sulla posta in gioco di un voto che può segnare un punto di svolta. "Un referendum – ha concluso Landini – è un'occasione per i cittadini di rimettere al centro la dignità del lavoro e la giustizia sociale. Non sprechiamola."
Il messaggio che Landini ha lanciato è inequivocabile: "Se raggiungiamo il quorum, possiamo cancellare leggi balorde e riaffermare una dignità che è stata negata. In questi 25 anni ci hanno raccontato che il mercato avrebbe risolto tutto, ma stiamo peggio. I salari sono più bassi, la vita è più incerta, e ogni settimana si muore sul posto di lavoro." Non si tratta, secondo il leader della CGIL, di una battaglia ideologica, ma di una questione di civiltà e giustizia sociale. "Noi chiediamo l'abrogazione di norme ingiuste fatte da governi di ogni colore. Finora nessuno ha avuto il coraggio di cambiare rotta, ma adesso, con il referendum, possiamo dirglielo noi: è ora di voltare pagina." Anche il sindaco di Olbia ha rivolto un appello alla partecipazione democratica: "Non importa se voterete sì o no, l'importante è andare a votare", ha detto, in un gesto che Landini ha apprezzato, pur non risparmiando critiche a chi, a livello nazionale, ha scelto la strada dell'astensione.
"Dire che non bisogna votare è grave – ha ammonito – soprattutto se a dirlo è chi governa. Vuol dire voler mantenere le cose così come sono: i subappalti, i licenziamenti ingiusti, le morti sul lavoro. Noi non ci stiamo."
La tappa olbiese si inserisce in un fitto calendario di incontri in tutta Italia, con l'obiettivo di sensibilizzare lavoratori, giovani, precari e pensionati sulla posta in gioco di un voto che può segnare un punto di svolta. "Un referendum – ha concluso Landini – è un'occasione per i cittadini di rimettere al centro la dignità del lavoro e la giustizia sociale. Non sprechiamola."
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