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Stagione nautica a rischio, Morelli: "Olbia esempio virtuoso"

OLBIA. Il turismo nautico italiano rischia di arrivare impreparato alla stagione estiva 2025. A lanciare l’allarme è il comparto del noleggio con equipaggio, che si scontra con una realtà ancora troppo incerta sul fronte del rilascio dei nuovi titoli professionali di ufficiale del diporto, indispensabili per comandare le imbarcazioni a uso commerciale. A frenare il comparto non è la mancanza di domanda, quanto piuttosto una burocrazia ancora ingolfata e non omogenea sul territorio nazionale. Nonostante l’emanazione del decreto dirigenziale n. 40 del 14 marzo 2025 e la successiva circolare esplicativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che ha chiarito le modalità per sostenere gli esami, il percorso resta a ostacoli: solo cinque Capitanerie di porto in tutta Italia stanno gestendo regolarmente le domande, mentre nella maggior parte degli uffici marittimi la situazione è di stallo.

Tra i pochi esempi positivi si distingue Olbia, dove la Capitaneria ha già avviato il rilascio dei primi titoli. Un dato che non sorprende: il Nord Est della Sardegna rappresenta il 15% del mercato nazionale del charter nautico ed è un motore economico strategico sia per la regione che per il Paese. «È stato necessario sollecitare un ulteriore intervento del Ministero per cercare di sbloccare l’iter – commenta Simone Morelli, Amministratore Delegato di North Sardinia Sail (NSS) e Presidente dell’Assemblea delle imprese di noleggio di Confindustria Nautica – Ringraziamo la Direzione generale per i chiarimenti, ma ora è urgente procedere in fretta. È un settore che può generare migliaia di nuovi posti di lavoro, ma senza personale qualificato molte barche non potranno uscire in mare.» Secondo Morelli, il vero nodo è la carenza di figure professionali abilitate a lavorare nel noleggio nautico. In assenza del titolo, molte imbarcazioni rischiano di rimanere ferme ai pontili, con perdite economiche ingenti per le imprese del comparto. Ma c’è di più. Anche l’opzione alternativa, ovvero la locazione con comandante ingaggiato direttamente dal cliente, è spesso oggetto di interpretazioni restrittive da parte di alcune autorità locali, con il paradosso che si giunge talvolta a sanzioni per pratiche perfettamente legittime. Una sentenza del 2009 aveva infatti chiarito che tale modalità non costituisce noleggio, ma semplice locazione con skipper autonomo.

Il nuovo titolo professionale – atteso da oltre 15 anni, dopo la sospensione del vecchio “attestato di conduttore del diporto” – rappresenta una semplificazione fondamentale, ma la lentezza nell’attuazione rischia di vanificarne l’efficacia. Le stime parlano di almeno 3.000 unità di personale necessario, ma al momento le domande presentate sono poco più di 1.500.
Nel frattempo, le imprese del settore, specialmente quelle del Mezzogiorno, guardano a Olbia come a un modello: un esempio di come la collaborazione tra Capitaneria e operatori possa produrre risultati tangibili. Se non si interviene con urgenza, la stagione 2025 potrebbe essere ricordata non per le vele spiegate, ma per i porti pieni di barche ferme – e di occasioni perdute.
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