SASSARI. Due su tre. In tempo di crisi forse c'era da aspettarselo: a Sassari non verrà costruito il terzo parcheggio della Saba, l'azienda che ha in carico (e ha messo in piedi) quello dell'Emiciclo, di piazza Fiume e che gestisce gli stalli blu tracciati sulle strade sassaresi. La società, ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici Salvatore Demontis, l'ha comunicato agli uffici di Palazzo Ducale. Il motivo è principalmente uno: non conviene investire nuovamente su Sassari. Il terzo parcheggio, insieme agli altri due già operativi, sarebbe dovuto sorgere in piazza Colonna Mariana e faceva anch'esso parte del cosiddetto progetto di finanza (project financing) stipulato tra l'azienda e Palazzo Ducale, un modo per il Comune per avere delle strutture moderne a costo bassissimo perché è l'azienda stessa a farsi carico delle spese di costruzione (ripagate poi con la gestione pluriventennale dei parcheggi). Bene, le stime dei ricavi, fatte quando è stato redatto il progetto, sono state disattese. Tradotto in soldoni la Saba non ci sta guadagnando quanto aveva previsto e quindi rinuncia alla costruzione del terzo "multipiano".
La realtà dei parcheggi a pagamento sottorranei è che sono sempre piaciuti pochissimo ai sassaresi. Le notizie da piazza Fiume e dall'Emiciclo dicono che oggi sono quasi sempre pieni durante gli orari di lavoro e mezzo vuoti nel resto delle ore. Meglio comunque rispetto ai primi tempi e rispetto al periodo precedente all'entrata in vigore della Ztl. Ma pesano anche altri fattori: i nuovi parcheggi non in gestione Saba e cioè quelli di Cortes Santa Maria e del Mercato (oltre a quello di viale Dante, ma più fuori mano rispetto al centro storico) che hanno rubato clienti. Il terzo parcheggio, dunque, non dovrebbe vedere la luce. D'altronde era nato sotto una cattiva stella. L'ipotesi era infatti di costruirlo in piazza Colonna Mariana, ma le indagini del terreno avevano evidenziato una ricca presenza di reperti archeologici nel sottosuolo. Il Comune aveva allora proposto come alternativa piazza Università. Ma era un'alternativa, appunto, che per adesso non si prende neanche in considerazione.

