SASSARI. Un pizzico di ritardo rispetto all'orario previsto per la presentazione, come quello della nuova società a confronto con la normale tabella di marcia di una qualsiasi squadra di Lega Pro. Un grande sorriso mentre attraversa le due ali di tifosi che lo attendono nella sede di via Coradduzza. Saluti, strette di mano e poi - finalmente - le prime confortanti parole da nuovo tecnico della Torres.
«Provo una sensazione particolare, mai avrei pensato di tornare quest'anno a Sassari. Non avevo più legami, non conoscevo nessuno. Per puro caso ci siamo sentiti con la nuova dirigenza che mi ha chiesto disponibilità. Ammetto di aver provato orgorglio ed emozione perché il legame con questa terra, e in particolare con questa città, è molto forte. Quando son venuto qui per la prima volta ho sofferto la lontananza da casa ma quando sono andato via ho capito fino in fondo quello che molti chiamano "il mal di Sardegna". In mezz'ora abbiamo trovato un accordo e firmato il contratto. Si ricomincia da capo. Siamo un po' indietro ma questo può essere anche stimolante. Sono qui per lavorare con serietà e professionalità, senza proclami, ma per fare qualcosa di buono. Nella mia carriera sono stato quattro volte in C2, due da allenatore, a La Spezia e qui alla Torres. Se ho scelto di ritornare è perché voglio rimanere in questa categoria: che non è o non sarà più la C2, ma la nuova C a tre gironi».
Assente il patron Domenico Capitani (che però dovrebbe essere in Sardegna), ad accompagnare, e presentare il nuovo tecnico (per lui contratto di un anno con opzione per un altro) il direttore sportivo Fabio Albieri e l'amministratore della società Manolo Patalano. Proprio quet'ultimo ha voluto chiarire alcuni punti e spiegare il perché dell'assenza dell'imprenditore laziale. «Siamo in ritardo è vero - ha detto Patalano -, ma tutto questo si può giustificare con il fatto che il signor Capitani ha rilevato la squadra poco meno di venti giorni fa e il tempo passato è stato impiegato per coinvolgere quanti più sardi possibili nel progetto. Ci son stati diversi incontri con imprenditori che però non sono andati a buon fine. A tal proposito sottolineo che l'apertura del presidente a chiunque sia interessato ad entrare in società resta, ma preciso che il signor Capitani ha la forza per sostenere la Torres anche da solo. Adesso che abbiamo l'allenatore accelereremo sulla costruzione della squadra. Il ritiro? Si svolgerà sicuramente in Sardegna, nei prossimi giorni comunicheremo dove, ma è chiaro che vogliamo integrarci con il territorio».
Capitolo giocatori. A prendere la parola sulla possibile rosa che affronterà il prossimo campionato, e a offrire la versione della società su alcuni temi scottanti (addio di Meloni e probabile partenza di Idda) è stato poi Fabio Albieri, il direttore sportivo: «Stiamo valutando chi può essere funzionale al progetto tenendo conto della categoria - ha detto -. Sicuramente inseriremo qualche giocatore sardo in più, anche pescando tra quelli che hanno una certa esperienza a livello di quarta serie, magari nella Penisola. Meloni? Era uno dei confermati, ci siamo sentiti giovedì scorso e gli ho detto che entro settimana prossima avremmo firmato. Invece venerdì aveva il cellulare spento, come può confermare il suo procuratore (Sull'argomento è intervenuto anche Patalano che ha lasciato trapelare eccessive pretese economiche espresse - a suo modo di vedere - da parte del giocatore). Con Idda, invece, ci vedremo più tardi, non è vero che ha già firmato con la Casertana».


