OLBIA. Il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alghero, nel pomeriggio di ieri, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo, residente ad Alghero, ritenuto responsabile di sequestro di persona e lesioni aggravate, commesse ai danni della sua ex compagna.
L'indagine, da cui è scattato l'ordine del Giudice per le Indagini preliminari, ha tratto origine dall'intervento dei Carabinieri di Alghero presso il locale Pronto Soccorso, luogo dove la donna aveva trovato rifugio dopo l'ennesima condotta violenta dell'ex compagno. Da quel luogo i militari, dopo aver atteso che alla donna venissero fornite le cure del caso, l'hanno quindi scortata in caserma per procedere alla formalizzazione della denuncia. La lunga e dettagliata esposizione dei fatti è stata arricchita da ulteriori elementi a riscontro, come messaggi e testimonianze di altre persone informate sui fatti.
L'indagine, da cui è scattato l'ordine del Giudice per le Indagini preliminari, ha tratto origine dall'intervento dei Carabinieri di Alghero presso il locale Pronto Soccorso, luogo dove la donna aveva trovato rifugio dopo l'ennesima condotta violenta dell'ex compagno. Da quel luogo i militari, dopo aver atteso che alla donna venissero fornite le cure del caso, l'hanno quindi scortata in caserma per procedere alla formalizzazione della denuncia. La lunga e dettagliata esposizione dei fatti è stata arricchita da ulteriori elementi a riscontro, come messaggi e testimonianze di altre persone informate sui fatti.
Gli ulteriori approfondimenti dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno infine permesso di consegnare all'Autorità Giudiziaria un quadro indiziario grave e concordante al punto da giungere, a distanza di pochi giorni, all'ordine di cattura nei confronti dell'uomo, oggi ristretto a Bancali, spiccato dal G.I.P. del Tribunale di Sassari.
La donna ha raccontato che le violenze fisiche e psicologiche duravano oramai da molto tempo: solo l'ultimo episodio ha tuttavia consentito alle autorità di poterne venire a conoscenza, riuscendo ad intervenire per tempo con le massime cautele, adottando tutti i protocolli di sicurezza per l'incolumità della denunciante in attesa delle determinazioni dell'Autorità Giudiziaria. © Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione