OLBIA. "Siamo già partiti, con le nostre risorse e la nostra capacità di spesa. Adesso dobbiamo pedalare per fare le determine ed erogare i fondi": così il presidente della Provincia del Nord Est Sardegna Rino Piccinnu ha aperto questa mattina l'incontro istituzionale nella sede di Olbia, per fare il punto sulla condizione della più giovane e più fragile delle province sarde.
Una realtà ancora in fase di assestamento – nata formalmente solo pochi mesi fa – ma già al centro di sfide imponenti, dalla ricostruzione della strada di Monte Pino alla realizzazione del polo scolastico gallurese. "Abbiamo 32 milioni di spese correnti e 52 milioni di entrate – ha spiegato Piccinnu – ma tutte le entrate della Provincia vengono trattenute dallo Stato. La Regione ci sostiene con il Fondo unico, ma siamo sottodimensionati: abbiamo solo due dirigenti, dovrebbero essere sei, e questo blocca la capacità amministrativa".
Tra le urgenze principali, Monte Pino: ieri la giunta regionale ha approvato un protocollo d'intesa per affidare ad Anas la parte di competenza provinciale, bypassando le lungaggini delle gare d'appalto. "Così potremo iniziare prima del previsto – ha detto Piccinnu – entro luglio partiranno i lavori, con i primi tratti già asfaltati". Altro tema cruciale: le scuole. "Abbiamo 3 istituti in classe HI4, cioè con gravissime carenze strutturali. Alcuni restano aperti solo grazie al senso di responsabilità dei dirigenti. Manca tutto: palestre, laboratori, spazi. La Gallura è l'unica provincia che cresce, ma senza un piano straordinario da parte della Regione rischiamo di collassare".
Per questo la Provincia ha firmato un protocollo col Comune di Olbia per realizzare un nuovo polo scolastico nell'area vicino al Giovanni Paolo II, che includa l'Ipia, il liceo Mossa e il liceo Gramsci. "Il progetto c'è – ha detto il presidente – mancano solo i soldi". Intanto, a Palau esiste già un finanziamento da 4 milioni per demolire un istituto in eternit, ma non c'è un euro per ricostruirlo. Tra i cantieri in partenza, anche la Buddusò-Abbasanta, con un progetto da 25 milioni (14 già disponibili) e i lavori affidati. "Ora non possiamo più prendercela con la provincia di Sassari – ha scherzato Piccinnu – le responsabilità sono tutte nostre".
Sullo sfondo, la questione istituzionale: entro settembre si dovrebbe votare per il nuovo presidente, ma secondo la legge Delrio si tratterà ancora di elezioni di secondo livello. "Una situazione caotica – ha commentato Piccinnu – io credo che debbano essere i cittadini a eleggere i loro rappresentanti. Serve una legge regionale che ci restituisca il voto diretto e la dignità istituzionale". Infine, un'apertura ai comuni vicini: "La Gallura oggi è un brand. Se altri comuni vorranno aderire, le porte della nostra Provincia sono aperte".
Una realtà ancora in fase di assestamento – nata formalmente solo pochi mesi fa – ma già al centro di sfide imponenti, dalla ricostruzione della strada di Monte Pino alla realizzazione del polo scolastico gallurese. "Abbiamo 32 milioni di spese correnti e 52 milioni di entrate – ha spiegato Piccinnu – ma tutte le entrate della Provincia vengono trattenute dallo Stato. La Regione ci sostiene con il Fondo unico, ma siamo sottodimensionati: abbiamo solo due dirigenti, dovrebbero essere sei, e questo blocca la capacità amministrativa".
Tra le urgenze principali, Monte Pino: ieri la giunta regionale ha approvato un protocollo d'intesa per affidare ad Anas la parte di competenza provinciale, bypassando le lungaggini delle gare d'appalto. "Così potremo iniziare prima del previsto – ha detto Piccinnu – entro luglio partiranno i lavori, con i primi tratti già asfaltati". Altro tema cruciale: le scuole. "Abbiamo 3 istituti in classe HI4, cioè con gravissime carenze strutturali. Alcuni restano aperti solo grazie al senso di responsabilità dei dirigenti. Manca tutto: palestre, laboratori, spazi. La Gallura è l'unica provincia che cresce, ma senza un piano straordinario da parte della Regione rischiamo di collassare".
Per questo la Provincia ha firmato un protocollo col Comune di Olbia per realizzare un nuovo polo scolastico nell'area vicino al Giovanni Paolo II, che includa l'Ipia, il liceo Mossa e il liceo Gramsci. "Il progetto c'è – ha detto il presidente – mancano solo i soldi". Intanto, a Palau esiste già un finanziamento da 4 milioni per demolire un istituto in eternit, ma non c'è un euro per ricostruirlo. Tra i cantieri in partenza, anche la Buddusò-Abbasanta, con un progetto da 25 milioni (14 già disponibili) e i lavori affidati. "Ora non possiamo più prendercela con la provincia di Sassari – ha scherzato Piccinnu – le responsabilità sono tutte nostre".
Sullo sfondo, la questione istituzionale: entro settembre si dovrebbe votare per il nuovo presidente, ma secondo la legge Delrio si tratterà ancora di elezioni di secondo livello. "Una situazione caotica – ha commentato Piccinnu – io credo che debbano essere i cittadini a eleggere i loro rappresentanti. Serve una legge regionale che ci restituisca il voto diretto e la dignità istituzionale". Infine, un'apertura ai comuni vicini: "La Gallura oggi è un brand. Se altri comuni vorranno aderire, le porte della nostra Provincia sono aperte".
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